Acqua tofana

veleno

Citazioni sull'acqua tofana.

Rosario La Duca modifica

  • Da quanto riferisce il cronista, si deduce che l'Acqua Tofana, chiamata così nel 1648, abbia preso il suo nome da Thofania d'Adamo e non dall'altra Giulia Tofana che, forse impunita, morì in Roma nel 1651.
  • Dopo la morte di Thofania d'Adamo, leader degli avvelenatori siciliani, i fabbricatori e dispensatori di acque miracolose che vengono appresso appaiono dei semplici dilettanti. Il segreto dell'acqua della 'gnura Tufania viene però gelosamente custodito. Ed ecco che, nel 1648, una certa Caterina Boni si dà da fare per «produrre una polvere velenosa simile all'acqua di un'altra scelerata femina cognominata Tofania, che uccidea gli uomini inavvedutamente».
  • Ma l'acqua velenosa sopravvive a coloro che l'avevano per lungo fabbricata e dispensata: con il nome di Acqua tofana o Acqua di Palermo, attraversa lo Stretto e raggiunge il Continente. Chi si era presa la briga di raccogliere il segreto della sua composizione, conservarlo religiosamente per poi trasferirlo in altre parti d'Italia? In un processo criminale celebrato in Roma nel 1659 contro cinque donne che, dispensando veleno, avevano prodotto «un sordo macello di mariti», funestando per oltre quattro anni quella città, risulta che il segreto dell'acqua vi era stato portato da una Giulia Tofana di Palermo che alcuni vogliono essere stata parente, se non addirittura figlia della d'Adamo.

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