Achille Gennarelli

patriota, politico e archeologo italiano (1817-1902)

Achille Gennarelli (1817 – 1902), archeologo, giornalista, politico e bibliofilo italiano.

Sopra un'allocuzione ed una lettera enciclica di Sua Santità modifica

  • Perché il Sommo Pontefice possa avere quella libertà che assicuri al mondo cattolico l'indipendenza del padre dei fedeli, non rimane che neutralizzare un territorio, e farlo pienamente ed assolutamente libero, con garanzia, con intervento degli stati cattolici. Non è la città di Roma ch'io proporrei, perché nessuno ha dritto di condannare gli eredi degli antichi romani a morire di sterilità, a sparire dalla storia, a servire da schiavi. Non sia mai che il paese che vide per tanti secoli i trionfatori del mondo salire sul Campidoglio, che ha combattuto per undici secoli contro gli sforzi dei Papi anelanti al dominio temporale che spiegò tante forze vitali per sollevare l'Europa al nuovo risorgimento, sia designato a servire di decorazione e di casa al papato. Se la giustizia avesse a trionfare pienamente, i pontefici dovrebbero avere a stanza la Citta Leonina; e l'altra Roma dovrebbe appartenere ai Romani e all'Italia. (pp. 24-25)
  • Nel 1846 fu assunto alla Sede di S. Pietro un Papa [Pio IX] che parve volere essere anche principe italiano, e mettersi in cammino col progresso della società. Delle sue lodi fu pieno il mondo, tutti i suoi sudditi lo adorarono, lo esaltarono nell'ebbrezza: se non che in mezzo ai suoi trionfi, l'Austria lo arrestò; e il Cardinale Antonelli che fu il suo vampiro e lo è ancora, si cacciò nel Vaticano e nel Quirinale[1], e disse – la mia casa è qui – e fattosi ivi un nido nuovo, e ricevute da Vienna tutte le istruzioni, ed il programma per la futura riazione, mise il Pontefice in contradizione con se stesso per distruggerne la fama e il prestigio, lo circondò di inganni con arti da restarne umiliato Lucifero, e compì l'opera promessa alla casa d'Asburgo. (p. 43)
  • I consigli della Francia e di altre nazioni (tutta Roma lo ) erano pel cardinale Antonelli un soggetto umoristico; ed al Vaticano, fra i consiglieri del primo ministro[2], non v'era mai argomento di maggiore ilarità che una Nota della Francia, dell'Inghilterra, o di altro gabinetto. Fucilazioni, decapitazioni, inquisizioni, carcerazioni, esilii, destituzioni, precetti a non uscire di casa, minaccie, insulti di birri, giudizii senza garanzie, testimonii comprati, testimonii puniti, governo militare, pena del bastone, risorgimento del S. Uffizio alla medio-evo, corruzioni, milizie mercenarie, processi e condanne senza notizia o intervento degli accusati, pene ignote a tutte le legislazioni, delegazione del dritto di grazia di giustizia agli Austriaci, dilapidazioni finanziarie, monopolii, sistema di terrore universale, ecco il governo d'un decennio tenuto in nome di un Papa [Pio IX] da un così detto Cardinale di S. Chiesa! (p. 44)
  • Mentre l'Europa civile saluta nella gioja l'incominciato risorgimento d'Italia, è ben deplorabile che la Curia Romana, guidata dal cardinale Giacomo Antonelli, ministro non di Sua santità ma degli interessi austriaci contro la Santa Sede e l'Italia, se ne mostri nemica implacabile. (p. 51)

Note modifica

  1. Residenza dei papi fino alla presa di Roma del 1870.
  2. Il cardinale Antonelli, durante il pontificato di Pio IX, era segretario di Stato della Santa Sede.

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