Accordi di Minsk

pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

Gli accordi di Minsk, protocolli per fermare la guerra del Donbass.

Minsk, 12 febbraio 2015; citato e tradotto in Ucraina, il testo in italiano del nuovo accordo di Minsk, ilprimatonazionale.it, 12 febbraio 2015

  • Immediato e completo cessate del fuoco nelle zone di conflitto delle regioni di Donetsk e Lugansk, regioni dell’Ucraina, e sua rigorosa attuazione a partire dalle 00 h. 00 min. (tempo di Kiev) del 15 Febbraio 2015.
  • Ritiro di tutte le armi pesanti da ambo le parti a distanze uguali per creare una zona di sicurezza con profondità almeno 50 km. [...] Il ritiro delle armi pesanti di cui sopra deve iniziare non oltre il secondo giorno dopo il cessate il fuoco e terminare entro 14 giorni.
  • Ripristinare il pieno controllo del confine di Stato dell’Ucraina da parte del governo in tutta la zona del conflitto, che dovrà iniziare dal primo giorno dopo [lo svolgimento delle] le elezioni locali ed essere completata dopo una soluzione politica globale.
  • Il ritiro di tutte le forze armate straniere, delle attrezzature militari, così come dei mercenari dal territorio dell’Ucraina sotto la supervisione dell’OSCE. Disarmo di tutti i gruppi illegali.

Citazioni sugli accordi di Minsk

modifica
  • Abbiamo visto cosa è successo con gli accordi di Minsk nel 2014: un fallimento. Mosca si è riorganizzata, con aggressioni peggiori. Non possiamo permettere che ciò si ripeta. (Liz Truss)
  • Chiedere agli ucraini di deporre le armi e di negoziare un Minsk 3, 4 o 5, significa preparare il terreno a una nuova invasione dell’Ucraina tra qualche anno, concedendo a Putin il tempo necessario per riorganizzare il suo esercito e stoccare nuovamente uomini, armi e munizioni. (Jonathan Littell)
  • Con gli accordi di Minsk abbiamo guadagnato tempo. Sapete quanti battaglioni avevo a Nord di Kiev quando sono diventato presidente? Zero. E il budget statale? Sottozero. E di carri armati funzionanti? Una miseria. Gli Accordi di Minsk prevedevano l’uscita degli invasori russi, la restituzione prigionieri ed una serie di azioni che Putin non ha mai attuato. [...] Minsk è fallita, ma è stata comunque utile. Immediatamente dopo la firma ho invitato istruttori Nato, comprato armi, mezzi. Durante la mia presidenza abbiamo costruito un esercito. Così nel 2022, quando Putin ci ha invaso ancora, avevamo 150mila uomini che erano pronti a resistergli. (Petro Oleksijovyč Porošenko)
  • [Debaltsevo] è stata rasa al suolo proprio dopo gli accordi di Minsk, e l'Europa ha taciuto pudicamente come fosse una cosa normale. (Arsen Avakov)
  • Gli accordi di Minsk sono serviti a dare tempo all'Ucraina. [...] Tempo che ha usato per rafforzarsi, come possiamo vedere oggi. (Angela Merkel)
  • Il crollo degli accordi di Minsk ha distrutto il concetto di diplomazia. (Gleb Pavlovskij)
  • L'Ucraina sta cercando di rispettare i suoi obblighi derivanti dagli accordi di Minsk. Lo ha fatto, per esempio, indietreggiando le sue postazioni militari in certe aree del fronte. Purtroppo, però, non vediamo alcuna azione analoga da parte russa. Non c'è giorno che i mercenari e i soldati russi non feriscano e non uccidano i nostri soldati e i nostri concittadini. Si direbbe che le autorità di Mosca non abbiano nessuna intenzione né di ritirare le loro truppe dal Donbass né di porre fine al piano criminale di destabilizzazione dell'Ucraina. (Vadym Prystajko)
  • L'umiliante fallimento dei due accordi di pace siglati a Minsk ha dimostrato che i leader del mondo libero non ammettono di non poter avere con Putin lo stesso rapporto che hanno tra di loro. Non può esistere una relazione normale e vantaggiosa per entrambe le parti. Egli sfrutta e abusa di qualsiasi gesto di apertura e non si sente in dovere di agire in base allo stato di diritto o ai diritti umani, dentro o fuori dalla Russia. Putin è una causa persa e anche la Russia lo sarà fino a quando lui non sarà andato via. È stato un errore fin dall'inizio trattare Putin come un leader come tutti gli altri, ma adesso non ci sono più scuse. (Garri Kasparov)
  • L'Unione europea ha dedicato tutti gli sforzi per far funzionare l'accordo di Minsk, anche a fronte di continui attacchi spietati nel Debaltseve e in altre regioni da parte dei separatisti militarmente sostenuti dalla Russia. Oggi, dobbiamo affrontare la realtà che quasi una settimana dopo ci sono state più di 300 le violazioni del cessate il fuoco. Le persone continuano a morire. (Donald Tusk)
  • La Russia è tra i firmatari degli accordi di Minsk, il cui obiettivo è il reintegro in seno all’Ucraina delle due entità separatiste. Mosca ha violato gli accordi nonostante fino a dieci giorni fa Putin avesse ribadito che li avrebbe rispettati. Ma soprattutto il presidente russo ridisegna ancora una volta le frontiere di un paese sovrano, come aveva già fatto in passato in Moldova e in Georgia, appoggiando la separazione di altre repubbliche russofone (la Transnistria, l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia) attraverso la protezione delle truppe russe. (Pierre Haski)
  • Le misure da attuare sono quattro: il cessate il fuoco; il ritiro dell'artiglieria pesante; il rilascio dei prigionieri; l'accesso immediato agli ispettori dell'Osce in ogni area del conflitto per verificare il rispetto dell'intesa. Ebbene, sfortunatamente, non è successo nulla. [...] Niente. E non siamo solo noi a dirlo. C'è il rapporto dell'Osce. La Russia sta continuando a mandare truppe, armi e finanziamenti per un miliardo di dollari ai terroristi nel Donbass. (Petro Oleksijovyč Porošenko)
  • [Sulla crisi russo-ucraina del 2021-2022] Non si tratta di violare gli accordi di Minsk, ma di proteggere il diritto dei nostri popoli a vivere in pace e amicizia. (Gennadij Zjuganov)
  • Oggi non c'è dubbio che sotto la copertura degli accordi di Minsk approvati dal Consiglio di sicurezza dell'ONU, l'Occidente abbia deliberatamente preparato l'Ucraina per una guerra contro il nostro Paese. (Vasilij Nebenzja)
  • Per Putin, come per il suo ministro Lavrov, la menzogna è al cuore stesso della sua formazione e rappresenta uno strumento naturale di lavoro. Il dialogo non serve ad altro che a prender tempo per far avanzare le sue pedine, prima di tornare alla forza bruta al momento opportuno. Un negoziato o un accordo – come quello di Minsk del 2015, che doveva metter fine al conflitto nel Donbass – altro non è che uno stratagemma per congelare una conquista, in attesa di un nuovo spiraglio opportuno per passare a nuove conquiste. (Jonathan Littell)
  • Da Mosca dicevano che non volevano trattare della Crimea, bene rispondevo, allora parliamo del Donbass, ma non perdiamo tempo. Tuttavia, non ha mai funzionato neppure il documento di Minsk del 2015, loro volevano solo congelare la situazione, non risolvere i problemi. Mosca non ha mai voluto un vero dialogo nel rispetto reciproco, ha imposto soltanto che noi riconoscessimo situazioni raggiunte con la forza.
  • Gli accordi di Minsk hanno dato a Putin il tempo per preparare l’attacco improvviso dell’anno scorso, non cadremo più nella stessa trappola.
  • Non ci sarà una Minsk-3 che la Russia violerà subito dopo l'accordo.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica