A casa tutti bene

film italiano del 2018 diretto da Gabriele Muccino

A casa tutti bene

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Titolo originale

A casa tutti bene

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2018
Genere Drammatico, commedia
Regia Gabriele Muccino
Soggetto Gabriele Muccino
Sceneggiatura Gabriele Muccino, Paolo Costella
Produttore Marco Belardi
Interpreti e personaggi
Note
Musiche: Nicola Piovani

A casa tutti bene, film italiano del 2018, regia di Gabriele Muccino.

Dicono che la famiglia sia il nostro punto di partenza, poi di fuga e alla fine diventi quello di ritorno. (Paolo) [voce fuori campo]

  • Oh sentite questa. Ce sta il figlio de Berlusconi che chiede ar padre: [...] "papà cos'è l'amore?" "L'amore è quando compri una bella casa, una bella macchina e dei bei gioielli a una donna." "E i sentimenti? Che so' i sentimenti?" "I sentimenti sono una trovata dei comunisti per scopare gratis!" (Riccardo) [raccontando una barzelletta]
  • Noi siamo fatti della stessa materia dell'universo, siamo pezzi di stelle, siamo come i pianeti, gli alberi, i tramonti. E quindi secondo la legge mistica le nostre vibrazioni entrano in risonanza con le vibrazioni dell'universo, dove niente si distrugge e tutto si trasforma, come pure la nostra vita. Guardate che io grazie alla pratica c'ho salvato il mio matrimonio. Secondo ci dovreste provare anche voi per fare emergere la vostra "buddità", [...] il Buddha che è dentro di te. (Sara)
  • Oh sentite questa, eh. C'è uno che chiede a 'na ragazza: "ma tu quanti uomini c'hai avuto?" "Quattro" je fa lei "anzi no cinque." E lui "vabbè mica so tanti." E lei: "Sì, lo devo ammettere, è stata 'na settimana tranquilla". (Riccardo) [raccontando una barzelletta]
  • A me la cosa che mi fa più paura è arrivare al mio ultimo giorno e realizzare che non ho mai vissuto veramente. Perché i rimorsi ce li portiamo dentro per sempre. No? (Isabella) [a Paolo]
  • Se spari a uno e la pistola s'inceppa non vuol dire che non hai sparato. (Ginevra)
  • Ricordati signorina che noi donne siamo fatte per sorreggere il mondo. (Alba) [alla figlia di Isabella]
  • Come si diceva una volta: "arrivederci a tutti, ai belli e ai brutti." (Alba)
  • I nostri venti minuti non sono ancora iniziati ma io già sento che ti amo. (Isabella) [messaggio inviato a Paolo]

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Paolo: Dove finisce la civiltà o cacci o peschi o muori di fame, non so se te l'hanno detto.
    Carlo: Ah e io sto ancora co la carta de credito, pensa che troglodita!
  • Isabella: E allora che fai?
    Paolo: Cerco di andare a dormire tardi.[1]
  • Isabella: Ma l'idea dei venti minuti nel libro come t'era venuta?
    Paolo: L'idea dei venti minuti?
    Isabella: Sì.
    Paolo: Be', osservando.
    Isabella: Osservando?
    Paolo: Sì. Be', i primi venti minuti quando... quando conosci qualcuno sono quelli in cui racconti chi sei, no? Dici tutta la verità su di te, sul tuo passato tanto... tanto pensi di non aver nulla da perdere.
    Isabella: E poi?
    Paolo: E poi... poi i venti minuti diventano venti ore, venti giorni, venti settimane, venti mesi, vent'anni. E ti rendi conto che non ti sei mai più riparlato come allora. Ti ritrovi segretamente a sognare di fuggire per vivere altri venti minuti con un altro sconosciuto.
    Isabella: Ci hai proprio preso!
    Paolo: La vita è un gran casino.
    Isabella: Totale.
  • Riccardo: Sto pianoforte je sarà costato quaranta mijoni de lire e manco 'o sanno suona'. Senti, senti. [suonandolo] Tutto scordato. E 'o sai perché è scordato?
    Luana: Perché s'o so scordato?!
    Riccardo: E certo!
  • Diego: Già tener una famiglia è difficile, tu ne tieni due.
    Carlo: I veri romantici fanno più famiglie.
    Diego: Eh! Come no!
    Carlo: Non si rassegnano al fallimento dell'amore e rilanciano.
    Diego: Seh, fino a quando non fate una brutta fine.
    Carlo: Ma me posso mette' a divorzia' n'artra vorta?
    Diego: Ma tu sei pazzo!
    Carlo: Romantico sì, scemo no.
  • Isabella: Quali sono stati i nostri primi venti minuti? Quelli da bambini o quelli sul traghetto venendo qua? Oppure quelli che stiamo vivendo adesso?
    Paolo: E se non sono ancora cominciati i nostri primi venti minuti?
  • Isabella: "Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti..."
    Paolo: "E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto."[2]
  • Alba: Guarda che io sono tua madre: vedo e sento tutto, anche se non ti sembra.
    Paolo: Mamma, ho quarantadue anni e ho fallito in talmente tante cose, sei sicura di vederle tutte?
    Alba: Tu sei un artista , sono altre le cose in cui ti esprimi, no?
    Paolo: Sì, va bene...
    Alba: Che c'è?
    Paolo: C'è che vorrei una vita normale.
    Alba: Le vite normali non esistono, hai visto i tuoi fratelli. Tu pensi che la mia vita con tuo padre sia stata normale? Tu vivrai tante vite e lo farai attraverso i personaggi dei tuoi libri. sai che sei speciale? non dubitarne mai.
  • Alba: Non dovevamo invitarlo Riccardo, è tutta colpa mia!
    Pietro: Sempre questa tua mania della famiglia unita... Io sono cresciuto orfano! A me la famiglia mi sta sul cazzo!

C'è un momento nella vita in cui comprendi tutte le cose che hai sbagliato. Vorresti ricominciare per correggerle. Vorresti rimettere tutto in ordine. Vorresti rammendare tutte le ferite. Vorresti ripartire da zero e vivere una vita migliore di quella che hai vissuto. E pensi al tempo che hai buttato via. Ma sei ancora in tempo, pensi. Sei ancora in tempo per essere felice. Ancora un po'. (Alba) [voce fuori campo]

  1. Cfr. C'era una volta in America (1984):
    – Che hai fatto in tutti questi anni?
    – Sono andato a letto presto.
  2. Cfr. Nazım Hikmet, Lettere dal carcere a Munevvér, 1942: «Il più bello dei mari | è quello che non navigammo. | Il più bello dei nostri figli | non è ancora cresciuto. | I più belli dei nostri giorni | non li abbiamo ancora vissuti. | E quello | che vorrei dirti di più bello | non te l'ho ancora detto.»

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