World League di pallavolo 1992
Citazioni sulla World League di pallavolo 1992.
- Era difficile non sentire un brivido, nella notte di Genova, la notte della terza World League consecutiva, la notte infinita di quel pubblico dolce dolce, quasi diecimila persone che cantavano l'inno di Mameli a squarciagola. [...] quel brivido era un brivido d'amore. A Genova, davvero, tutto è stato molto bello, più bello del previsto e del prevedibile. Perché abbiamo vinto? Ma no. Cioè sì, anche per quello, non raccontiamoci favole [...]. È che la vittoria non è stata solo degli azzurri, non è stata solo sancita dal verdetto agonistico. [...] volevo vedere se un mese dopo una delusione come quella di Barcellona, la World League l'avessero dovuta giocare, mettiamo, i calciatori. Oppure i cestisti. Sai cosa sarebbe successo? Altro che applausi, altro che cori, altro che celebrazioni. Pomodori in faccia, te lo dico io [...]. La World League non vale l'Olimpiade, si capisce. Però noi romanticoni, noi teneroni, noi patriottici, noi zuccherosi, insomma noi del volley, siamo ancora capaci di vincere qualcosa. Così, per sport. (Leo Turrini)
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