William Golding

scrittore britannico

William Gerald Golding (1911 – 1993), scrittore britannico.

William Golding nel 1983
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la letteratura (1983)

Citazioni di Wiliiam Golding modifica

  • Non mi è difficile credere in Dio, importante è che lui creda in me.[1]

Il Signore delle Mosche modifica

Incipit modifica

Filippo Donini modifica

Il ragazzo dai capelli biondi si calò giù per l'ultimo tratto di roccia e cominciò a farsi strada lungo la laguna. Benché si fosse tolto la maglia della scuola, che ora gli penzolava da una mano, la camicia grigia gli stava appiccicata addosso, e i capelli gli erano come incollati sulla fronte. Tutt'intorno a lui il lungo solco scavato nella giungla era un bagno a vapore. Procedeva a fatica tra le piante rampicanti e i tronchi spezzati, quando un uccello, una visione di rosso e di giallo, gli saettò davanti con un grido da strega; e un altro grido gli fece eco:
«Ohè! Aspetta un po'!»
Qualcosa scuoteva il sottobosco da una parte del solco, e cadde crepitando una pioggia di gocce.

Laura De Palma modifica

Il ragazzo dai capelli biondi si calò giù lungo l’ultimo tratto di roccia, e cominciò ad aprirsi un varco verso la laguna. Nonostante si fosse tolto il maglioncino della divisa scolastica e lo trascinasse dietro tenendolo con una mano, la camicia grigia gli si incollava addosso e i capelli gli stavano appiccicati sulla fronte. Il lungo solco che squarciava la giungla svaporava tutt’intorno a lui. Si stava inerpicando a stento fra tronchi e liane spezzati quando un uccello, un balenio rosso e giallo, sfavillò in alto con un acuto da strega; e a quest’urlo ne fece eco un altro, che diceva: «Ciao! Aspetta un attimo!» La vegetazione lì accanto al solco fu scossa da un sussulto e miriadi di goccioline di pioggia ricaddero picchiettando.

Citazioni modifica

  • La prima cosa a cui si abituarono fu il ritmo del lento passaggio dall'alba al rapido crepuscolo. Accettavano i piaceri del mattino, il bel sole, il palpito del mare, l'aria dolce, come il tempo adatto per giocare, un tempo in cui la vita era così piena che si poteva fare a meno della speranza. (p. 64)
  • Le più grandi idee sono le più semplici. (p. 152)
  • A occidente, il sole era come una goccia d'oro ardente che scivolava sempre più giù, sempre più vicino alla soglia del mondo. Tutt'a un tratto si resero conto che la sera significava la fine della luce e del calore. (p. 46)
  • In qualche parte del cielo, sopra la curva oscura del mondo, il sole e la luna esercitavano la loro attrazione, e la superficie dell'acqua, sul pianeta terra, si gonfiava leggermente da una parte, mentre la massa solida girava. La grande onda della marea veniva avanti su tutta l'isola e l'acqua si alzava. Adagio adagio, circondato da una frangia di forme lucenti che sembravano indagare, il corpo morto di Simone, fatto d'argento anch'esso sotto le costellazioni tranquille, si mosse verso il mare aperto. (p. 181)
  • "Tu sei uno sciocco" diceva il Signore delle Mosche "nient'altro che uno sciocco, un ignorante." Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla. "Non ti pare?" disse il Signore delle Mosche "non sei uno sciocco e basta?" Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. "E allora" disse il Signore delle Mosche "faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?" La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui. "Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?" Simone ebbe un sussulto. "Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia." La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili: "Una testa di maiale su un palo." "Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e ucciddere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata. "Lo sapevi no? .. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?" La risata echeggiò di nuovo. "Su" disse il Signore delle Mosche ".. torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto." La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone. "Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì.. dunque non cercare di fuggire." Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola. "Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?" Ci fu una pausa. "Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti.. " Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio, che dilagava. "Altrimenti.." disse il Signore delle Mosche "ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?" Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza. (p. 168 "Il signore delle mosche" edizione oscar mondadori)
  • "Quel che è peggio, neanch'io me ne curo, certe volte. E se io diventassi come gli altri, e non me ne importasse più... che cosa succederebbe?"

Explicit modifica

L'ufficiale, davanti a quella scena, era commosso e un po' imbarazzato. Si voltò dall'altra parte, per dar tempo ai ragazzi di riprendersi, e aspettò, posando gli occhi sul bell'incrociatore lontano.

Bibliografia modifica

  • William Golding, Il Signore delle Mosche (Lord of the Flies), traduzione di Filippo Donini, Oscar Mondadori, 1992. ISBN 8804492465
  • William Golding, Il signore delle mosche, traduzione di Laura De Palma, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2017, ISBN 978-88-04-67685-0.

Note modifica

  1. Da un'intervista di Claudio Gorlier per Tuttolibri del 1982. Citato in Gianfranco Ravasi, Mosche di Belzebù, ilsole24ore.com, 11 novembre 2011.

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