Wayne Walter Dyer

psicologo statunitense

Wayne Walter Dyer (1940 – 2015), psicologo, scrittore e docente statunitense.

Wayne Walter Dyer (2009)

Il cambiamento

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  • Siamo tutti essenzialmente esseri spirituali, cui è concessa una temporanea esperienza umana. È questa la nostra essenza. È da lì che veniamo. (p. 24)
  • Un proverbio Zen ci ricorda che è la pausa tra una nota e l'altra che produce la musica. Senza il silenzio che interrompe i suoni, non ci sarebbe musica, ma un'unica nota lunga e uniforme. (p. 37)
  • Avevano ragione i Beatles - ci sarà una risposta se lascerete che le cose accadano. La resa è questo. È la capacità di dominare l'impulso ad avere il controllo sul proprio mondo e su quanti ne fanno parte. (p. 49)
  • Quando il principio guida è la ricerca di consenso, è praticamente impossibile realizzare una relazione d'amore con un altro essere umano. Non possiamo donare ciò di cui siamo privi. (p. 72)
  • Il nostro vero io sa che non abbiamo bisogno di quella certa cosa in più per essere realizzati, e che la convinzione che per essere felici sia necessario avere questo e quello potrebbe essere definita una follia. (p. 81)
  • Ogni caduta ha in sé il potenziale per spingerci verso una posizione più elevata. (p. 98)
  • «Nascosta in ogni sventura c'è la buona sorte» è un concetto del Tao che sembra attribuire importanza a quei periodi della vita in cui sperimentiamo un tracollo. Senza quella particolare disgrazia la buona sorte non si presenta. (p. 98)
  • Non chiedetevi di cosa ha bisogno il mondo; non chiedetevi cosa pensano gli altri che voi dobbiate fare della vostra vita. Chiedetevi invece cosa vi rende vivi - perché, più di qualsiasi altra cosa, quello di cui il mondo ha bisogno sono uomini e donne pieni di vita. Il mondo ha bisogno della sincerità spontanea di persone che vivono le loro passioni in una maniera che consente agli altri di vivere meglio. (p. 129)
  • Se chiedessimo al sole perché continua a donare luce, la sua risposta sarebbe sicuramente di questo tenore «Perché è la mia natura». Allo stesso modo, la sola cosa che possiamo fare con la vita è donarla. (p. 133).

Le vostre zone erronee

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  • La condizione sana è secondo natura, e i mezzi per conseguirla sono alla portata di ognuno. Ritengo, che gl'ingredienti che, in giusta dose, compongono l'efficienza siano il lavoro sodo, il pensiero lucido, il buon umore e la fiducia in se stessi. (p. 10)
  • Voltati. Vedrai una compagna che ti segue costantemente. In mancanza di un nome migliore chiamala Morte. È la tua Morte. Puoi averne paura, oppure servirtene a tuo vantaggio. Sta a te la scelta. (p. 15)
  • Vi è solo un momento in cui puoi vivere una qualsiasi esperienza, e quel momento è adesso. Vi, è invece, chi butta il tempo soffermandosi su esperienze passate o future. La trasformazione del presente in una realizzazione totale è la pietra di paragone dell'efficienza della vita, e tutti i comportamenti autodistruttivi non sono virtualmente altro che tentativi di vivere in un momento diverso da quello presente. (p. 12)
  • Sei socialmente tanto a tuo agio quanto scegli di esserlo. Se non ti piace come ti comporti socialmente, puoi cercare di cambiare comportamento senza confonderlo col tuo valore. (p. 44)
  • Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi. Raccontare agli altri ciò che vi è in te che non ti piace, serve soltanto a prolungare la tua insoddisfazione. (p. 47)
  • Coloro che nella vita riscuotono maggiore approvazione, sono proprio quelli che non la cercano, che non la desiderano, che non si preoccupano di averla o meno. (p. 73)
  • Nella vita, le due emozioni più futili sono il senso di colpa per ciò che è accaduto, e l'inquietudine per ciò che potrebbe accadere. (p. 93)
  • Non c'è nulla di cui preoccuparsi! Assolutamente nulla. Potresti passare il resto della tua vita, cominciando da adesso, a preoccuparti del futuro, e tutta la tua inquietudine non cambierebbe nulla. (p. 110)
  • E tu, amico, hai davvero vissuto 10.000 giorni e passa, o hai vissuto un solo giorno per 10.000 o più volte? È una buona domanda da porsi se si cerca di acquisire una maggiore spontaneità. (p. 125)
  • Non c'è giustizia. Non ve n'è mai stata, e mai ve ne sarà. Il mondo non è fatto per contenere giustizia. I pettirossi mangiano i lombrichi. Questo non è giusto, per i lombrichi. I ragni mangiano le mosche. Questo non è giusto, per le mosche. I puma sbranano i coyotes. I coyotes sbranano i tassi. I tassi si nutrono di roditori. I roditori, di eterotteri ed emitteri. Questi, di... Non hai che da guardare il mondo della natura per renderti conto che non c'è giustizia nel mondo. (p. 170).
  • Ogni volta che ti confronti con un altro, stai facendo il gioco del «Non è giusto!», e abbandoni la consapevolezza del tuo valore per una mentalità eterodiretta, controllata dall'esterno. (p. 172)

Bibliografia

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  • Wayne Walter Dyer, Il cambiamento, traduzione di Paola Martinelli, Corbaccio, Milano, 2021. ISBN 978-88-6700-850-6
  • Wayne Walter Dyer, Le vostre zone erronee, traduzione di Donatella Tippett Andalò, Bur, Milano, 2021. ISBN 978-88-17-05629-8

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