Vincenzo Scarantino
criminale italiano
Vincenzo Scarantino (1965 – vivente), criminale italiano.
Citazioni di Vincenzo Scarantino
modifica- Chiedo scusa ai familiari delle vittime e alle persone offese. Tante volte ho cercato di dire la verità. Ho detto che quelli che mi hanno condotto a mentire sono stati La Barbera, Bo, Giampiero Valenti e Mimmo Militello e mi spiace perché ogni volta devo essere giudicato come il carnefice. [...] Ho sempre detto che della strage [di via D'Amelio] non so niente e che mi hanno indotto a fare le dichiarazioni. Finché avrò ultimo respiro cercherò di difendermi per togliere ogni dubbio della mostruosità che mi hanno addossato. [...] Mi hanno distrutto la vita sono 22 anni che non vivo più, sono chiuso in isolamento e spero in Dio che esca la verità. Sono stato picchiato davanti ai miei figli e mia moglie mi hanno anche puntato la pistola addosso.[1]
- Io non sapevo neanche dov'era via D'Amelio. Ho parlato solo per paura: mi torturavano, mi picchiavano, mi facevano morire di fame. [...] Per non farmi mangiare, mi facevano trovare mosche nella pasta. Una volta a Pianosa sentì due guardie che parlavano... un tipo con i baffi, un brigadiere siciliano, diceva all'altro: "Piscia, piscia". Una volta quel brigadiere mi alzò pure le mani. Un'altra volta, dopo che andai dal dentista, mi fecero credere che avevo l'AIDS, mentre si trattava di una semplice epatite.[2]
- La Barbera mi disse che mi sarei fatto solo qualche mese di galera e che mi avrebbe dato duecento milioni.[3]
Note
modifica- ↑ Citato in Processo Borsellino quater, udienza del 1° Aprile '14, antimafiaduemila.com.
- ↑ Citato in Attilio Bolzoni e Salvo Palazzolo, Con le torture un balordo di quartiere si inventò killer di Borsellino, repubblica.it, 13 gennaio 2012.
- ↑ Citato in Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizzo, Via D'Amelio, Scarantino: "Mi costrinsero a confessare con minacce e promesse", ilfattoquotidiano.it, 30 ottobre 2011.
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