Utente:Nemo bis/Elezioni WMF/2009
Qualche appunto per cercare di orientarmi fra i candidati, elencando ciò che sembra distinguere l'uno dagli altri ed è (secondo me) importante. (Per ciascuno, le annotazioni sono in ordine cronologico, quindi vengono prima quelle sulle dichiarazioni e poi quelle sulle domande, nell'ordine in cui le ho lette.)
- Stendiamo un velo pietoso su novellini e scartati: Beauford Anton Stenberg («My true face is my seal of intention», tsk! beccato, si candida per combattere i "PsyOps"), Gregory Kohs, Lourie Pieterse, Relly Komaruzaman, Ralph Potdevin (scambiato per l'elezione ad amministratore?). (99)
- Non mi convincevano già l'altra volta: Dan Rosenthal, Steve Smith («still pleased with myself»! e ha peggiorato la piattaforma, si capisce ancora meglio che non ha idea di che cosa debba fare il consiglio, si propone compiti che pertengono a Mike... per non parlare delle risposte alle domande, ad esempio sui capitoli). (98)
- Adam Koenigsberg: non mi dice nulla, solo un'impressione di arroganza ed en.wiki-centrismo. (80)
- Brady Brim-DeForest: solo en.wiki, altro sostenitore della riserva e di cose che la WMF già fa o sa fare (interoperabilità, libertà d'espressione, finanza). Non ha risposto al Signpost. (80)
- Domas Mituzas: generalmente convincente, ma il problema è sempre lo stesso: offre competenze già presenti. Signpost: sottolinea la necessità che ci sia un tecnico nel consiglio. Può darsi, ma se è vero, probabilmente sarà messo fra gli esperti o nell'Advisory Board; come tecnico di cui fidarsi resta Brion. (4)
- Gerard Meijssen: hmm, rischiamo che WMF diventi una filiale di Vox Humanitatis. Non so se voglio tanto male agli altri consiglieri da sottoporli all'insistenza politicante di GerardM. (7)
- José Gustavo Góngora: simpatico, ma diciamo che è già troppo impegnato con Wikimedia Catalogna... Sembra un po' ispanocentrico. Insiste un po' troppo sulla traduzione: non è compito di un consigliere. Favorevole ai capitoli. (6)
- Jussi-Ville Heiskanen: visto in giro e trovato bravino, altre volte poco convincente; positivo che abbia colto un problema "strutturale", lo scarso uso dell'advisory committee (e ottima la proposta di Sunir Shah; un po' troppo Habermas). Insiste molto sulle "altre lingue" (con strumenti per la traduzione), sulla verifica delle condizioni d'uso, sulla riserva. (3)
- Kat Walsh: generalmente convincente (giusta la risposta sui concorsi, Greenspun e i capitoli), abbastanza congeniale. Bello il «most willing to disagree»; è la piú esperta, ma forse esagera il proprio ruolo (non è molto modesta); vero che le spese si possono sempre ridurre in caso di necessità; non so se WMF debba coordinare i capitoli (2)
- Kevin Riley O'Keeffe: niente di peggio dei membri della comunità frustrati che cercano di forzare la WMF a sostenere le loro opinioni colla forza. (99)
- Samuel Klein: insiste molto sulla riserva, forse troppo prudente colle spese, suggerisce cose che già facciamo (risparmiare sui server); non male la risposta sui compiti della fondazione nei prossimi 5 anni (MediaWiki, anche se forse è meglio che resti WMF; sostegno alle necessità dei progetti); positive
ma un po' generichela specifica (anche qui, punto 4) attenzione ai piccoli progetti (ha un po' d'esperienza in tutti tranne Wikiquote, che almeno gli interessa) e la fiducia nei capitoli. Giusto l'obiettivo 4. Ottimo il richiamo a un consiglio piú attivo. Nota: guardarsi dai pregiudizi positivi verso matematici e affini. (1) - Thomas Braun: ribadisce diverse volte che non ha idea di come procedere perché non conosce i dettagli in quanto non membro del consiglio... Anzi non ha idee del tutto. (80)
- Ting Chen: conferma l'impressione dell'altra volta, generico: ha avuto solo un anno, ma non ha altro di cui vantarsi che di aver continuato a lavorare in wiki? Perplesso sulla proposta di "navigazione sicura", che comunque può avere senso. Buone relazioni WMF-capitoli?! Dove vive? (Forse è per dire...) Manifesta comunque una competenza e conoscenza globale di Wikimedia superiore a quella di altri candidati, ma ad esempio non sa che cosa sia un endowment. Nota: guardarsi da altri possibili pregiudizi positivi irrazionali. (5)