Citazioni di Attilio Bertolucci

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La camera da letto

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  • Dalle maremme con cavalli, giorno | e notte, li accompagnavano nuvole | da quando partirono lasciandosi | dietro una pianura | e dietro la pianura il mare e l'orizzonte | in un fermo pallore d'alba estiva. | I cavalli erano svelti come nuvole | a rompere le gole, ad affacciarsi | alle valli. Ma ogni volta | che l'umido dei prati, il fragore | lontano d'un torrente, il soleggiato | ondulare d'una proda o altro segno | favorevole li tenne alti su un passo, | non tardò molto che l'occhio scoprì, | prima confuso all'azzurro dell'aria, | un fumo uscito lento dal mistero | d'un bosco di castagni e presto perso | alla vista già stanca, | già volta altrove, in cerca | d'un cammino più dolce per le bestie, | sospinte in là, dopo una sosta inutile, | e una così breve pastura. Le nuvole | non s'erano fermate, bisognava | andare avanti, era sempre appennino | profondo anche se altri |mandriani più miti vi avevano | cresciuto agnelli e figli: non poteva | quell'infinito ondulare di valli | celesti nel silenzioso mezzogiorno | deluderli in eterno, mentre | il vento si placava, declinando | il giorno sui crinali in un calore | cui conveniva accucciarsi, cavando | pane e formaggio per la cena. [...] (pp. 9-10)
  • Qui era tempo di fermarsi, | una terra per viverci, cavalli | e uomini, a lungo... (p. 11)