Da grande venni a vedere questo Palio di Siena, si diceva che ci girassero parecchi fogli da mille. Io guardando la corsa dissi tra me - Questi son matti! -. L'anno dopo correvo. (w:Giorgio Terni detto Vittorino, da I trenta assassini, pag. 88)
L'attaccamento alla Contrada non ha nulla a che fare con le idee, col partito politico, con gli interessi. Dipende in modo esclusivo dal luogo di nascita, dall'atavicità, da tutto quello insomma che è prenatale; non è pensiero, ma passione contratta con il semplice venire al mondo. L'uomo di Siena sente più profondo di tutto, di fronte alla propria Contrada, quello che fu chiamato «il demone di appartenenza».(Guido Piovene)
Nei giorni della corsa tutto è sospeso, l'appetito come l'amore e l'amministrazione pubblica. [...] La sera [dopo il Palio], vi sono due Siene. Luce, vino e tripudio nella contrada vincitrice e nelle alleate. Ma se si sbircia nella contrada nemica, si crede d'essere in una città abbandonata; le finestre e gli usci sprangati, buio, silenzio e lutto. (Guido Piovene)