Torre di Gonbad-e Kavus

mausoleo dell'Iran

Citazioni sulla Torre di Gonbad-e Kavus, mausoleo dell'Iran.

  • Il Gunbad-i-Kabus! Impossibile paragonarlo a qualsiasi altro monumento, né alle piramidi, innalzate da popoli schiavi, né alle colonne di Persepoli o al minareto turchese di Herat, testimoni dello splendore di grandi sovrani, e nemmeno alle cattedrali dei crociati, rocche bellicose, o ai duomi dorati di Nedjef e di Mashad, pagati dai pellegrini infervorati dalla fede. Perché questa torre è isolata, solitaria – destinata a nessuna gloria, consacrata a nessun rito e a nessuno scopo. I popoli della steppa la conoscono, così come conoscono il vento proveniente dal mar Caspio e le piste delle carovane, e la onorano come guida, consolatrice e figlia del cielo. Gli uccelli migratori ne sfiorano il capo, i cammelli pascolano ai suoi piedi e ovunque, fin dove arriva lo sguardo, si stende il regno dei nomadi, la patria delle tende nere. (Annemarie Schwarzenbach)
  • Un cilindro affusolato in muratura color caffelatte balza da uno zoccolo circolare fino a un tetto a punta grigio-verdastro, simile a uno spegnitoio per candele. Il diametro alla base è di quindici metri, l'altezza complessiva di circa quarantacinque. Tra zoccolo e tetto corrono lungo il cilindro dieci contrafforti triangolari, che intersecano due basse fasce di iscrizioni in caratteri cufici, una in alto sotto il cornicione, l'altra in basso sopra la stretta apertura nera. I mattoni usati sono lunghi, sottili e con gli spigoli ancora integri come quando sono usciti dalla fornace, per cui dividono ombra e sole su ogni contrafforte con la precisione di un coltello. Di mano in mano che i contrafforti retrocedono dalla direzione del sole, le ombre si allargano sulla parete curva del cilindro, di modo che le strisce di luce e ombra, mutando di ampiezza, raggiungono un effetto straordinario. (Robert Byron)
Torre di Gonbad-e Kavus, Iran

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