Thomas Woodrow Wilson

politico e accademico americano, 28º presidente degli Stati Uniti d'America (1913-1921)

Thomas Woodrow Wilson (1856 – 1924), ventottesimo presidente degli Stati Uniti.

Thomas Woodrow Wilson
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (1919)

Citazioni di Thomas Woodrow Wilson

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  • L'America apparirà in piena luce quando tutti sapranno che essa pone i diritti umani sopra ogni altro diritto e che la sua bandiera non è solo dell'America ma dell'umanità.[1]
  • L'America non può essere come uno struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia.[2]
America cannot be an ostrich with its head in the sand.
  • La sistemazione delle frontiere dell'Italia sarà fatta secondo le linee di nazionalità chiaramente riconoscibili.[3]
A readjustment of the frontiers of Italy should be effected along clearly recognizable lines of nationality.
  • Quando la guerra sarà finita, li costringeremo a pensare come noi, anche perché, fra l'altro, in quel momento saranno finanziariamente nelle nostre mani.[4]
  • Tutti i popoli del mondo in realtà hanno lo stesso nostro interesse, e per conto nostro vediamo molto chiaramente che, a meno che non sia fatta giustizia agli altri, non sarà fatta a noi. Perciò il programma della pace del mondo è il nostro stesso programma; e questo programma, il solo possibile, secondo noi, è il seguente: [...][5]
All the peoples of the world are in effect partners in this interest, and for our own part we see very clearly that unless justice be done to others it will not be done to us. The program of the world's peace, therefore, is our program; and that program, the only possible program, all we see it, is this: [...][6]
  • [Sul Ku Klux Klan] [...] un "Impero Invisibile del Sud", un'organizzazione informale con lo scopo di proteggere gli stati del Sud da alcuni dei più minacciosi pericoli del tempo della rivoluzione.
[...] an "Invisible Empire of the South," bound together in loose organisaton to protect the southern country from some of the ugliest hazards of a time of revolution.[7]

Citazioni su Thomas Woodrow Wilson

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  • Mi dà ai nervi coi suoi 14 punti, quando lo stesso buon Dio si è contentato di dieci! (Georges Clemenceau)
  • Nella storia americana nessun uomo che si sia ritirato dalla vita politica è mai stato screditato, criticato, disapprovato e ripudiato come Woodrow Wilson. (Eugene Victor Debs)
  • Shakespeare non ha immaginato nulla di più tragico della fine di Woodrow Wilson. Per più di un anno lo spettro di un Presidente governò l'America. Di tanto in tanto emergevano dal ritiro impenetrabile ch'era diventata la Casa Bianca un progetto di legge o un veto, firmati con mano tremante. Quando si cominciò a dire che Wilson era pazzo, egli si mostrò a un Consiglio di Gabinetto e vi apparve sano di spirito, ma diminuito, spossato, con una gran difficoltà a concentrare l'attenzione su qualsiasi argomento. (André Maurois)
  • Con sangue celta nelle vene – come il gallese Lloyd George ed il vandeano Clemenceau – Wilson ereditò dai suoi avi un alto patrimonio di valori morali. Dal nonno suo presbiteriano[8], emigrato dall'Ulster, tipografo, giornalista e poi giudice; dal padre pastore; dalla madre che era pur essa figlia di un pastore e sorella di un pastore. Fu quest'ultimo darwiniano e modernista, che invitato dai superiori a ritrarsi, rispose: «Voi mi chiedete una menzogna in luogo di una convinzione sincera. Signori, non meritate più la confidenza d'un uomo onesto. Addio». E se ne andò. Il presidente ne ebbe, come nome di battesimo, il cognome; e qualcosa passò nel suo petto di quel ferreo animo scozzese.
  • Le idee di Wilson sono fuori delle due mentalità, largamente diffuse nel mondo, allor che la guerra[9] è scoppiata; il materialismo economico e la rettorica nazionalista. Sembrano come un suono di campane lontane. Roba vecchia, che ricorda il linguaggio di una vecchia democrazia ormai derisa. E sembrano insieme troppo giovani: musica dell'avvenire.
    Chi quegli accenti balbettò fin dall' inizio del conflitto e della strage, è grato a Wilson di avere, con la sua grande statura, vinta la derisione. Al di sopra delle sante rivendicazioni nazionali di ogni paese in guerra, si è ormai affermata quella che Orlando chiamò «coscienza dell'Internazionale di guerra formulata da Wilson con parole nuove come un nuovo Vangelo».
  • Rimpiccioliscono la figura di Wilson coloro che lo vedono come «l'idealista, lo studioso, il tranquillo e severo universitario che passò difilato al governo della Repubblica», e dimenticano la sua passione politica. Egli pensò giovinetto di diventare capo dello Stato; più che storico e giurista fu in ogni suo scritto uomo politico; e contò esser candidato del suo partito sino dall' elezione di Taft. Delle due carriere politiche aperte nel suo paese rifiutò bensì la più minuta ed immediata di membro del congresso, e non volle passare attraverso la routine parlamentare e politicante; ma fin da principio scelse la carriera di più difficile elezione, di coloro che si preparano e si mettono in vista, nei tribunali, nelle università, nell'opinione, senza logorarsi, con un'aureola di uomini nuovi; ed attendono che il suffragio universale li porti in cima, dove i presidenti han più potere che i Re.
  1. Da un discorso del 1914; citato in Ennio di Nolfo, Dagli imperi militari agli imperi tecnologici. La politica internazionale nel XX secolo, Editori Laterza, Bari, ottava edizione, febbraio 2007. ISBN 978-88-420-6607-1
  2. Dal discorso a Des Moines, Iowa, 1 febbraio 1916.
  3. Nono dei "Quattordici punti" del programma di pace; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 697.
  4. Rivolto agli alleati ostici nei suoi confronti, nel 1917; citato in Ennio di Nolfo, Dagli imperi militari agli imperi tecnologici. La politica internazionale nel XX secolo, Editori Laterza, Bari, ottava edizione, febbraio 2007. ISBN 978-88-420-6607-1
  5. Dal preambolo dell'enunciazione davanti al Senato dei quattordici punti degli obiettivi di guerra americani, 8 gennaio 1918, in risposta al "Decreto per la pace" dei Soviet; da Aa. Vv., Atlante del Ventesimo secolo. I documenti essenziali 1900-1918, a cura di Vittorio Vidotto, con la collaborazione di Elena Papadia, traduzione di Roberto Ceccarelli, Enrico Del Sero, Sandro Liberatore, Laterza, Roma-Bari, 2016. ISBN 9788858124444
  6. Dal Fourteen Points Speech (8 gennaio 1918).
  7. (EN) Da A History of the American People: Reunion and Nationalization, Cosimo, Inc., 2008, p. 60. ISBN 9781605204697
  8. Nel testo "prebisteriano".
  9. La prima guerra mondiale.

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