Tesoro di Atreo
Tomba monumentale di Micene
Citazioni sul tesoro di Atreo.
- È buio, varcata la porta: un vano enorme. Il filax[1]prende un fascio di sterpi e li accende gettandoli nel centro della caverna. La fiamma crepita con un'ondata di faville, e il vuoto sale, si allunga, si incurva, svelando una vòlta altissima, opera muraria senza pari.
– Utoss o tafos tu Atreos: la tomba di Atreo – dice il filax.
Ed è questa davvero l'età dei re. Le passioni e le lotte di tali uomini, erano destinate a creare le più grandi opere del genio umano, l'epopea e la tragedia.
Si respira bene qui, in questo silenzio profondo: l'anima diviene più grande, e si crede al predestinato dominio dell'uomo, e alla sua parentela con Dio. Si esce più forti e più cami, e il nostro spirito riconquista una parte di sé. Nessun silenzio è più armonioso di questo. Sotto la vòlta cupa, rombano come migliaia di falchi le strofe di Eschilo e i canti di Omero. (Domenico Tumiati) - È una costruzione scavata nel monte, e vi si accede da un dromos e da una porta simili a quelli della cittadella. La volta è formata da anelli di blocchi sporgenti, che vanno restringendosi verso l'alto, tenuti insieme dalla pressione del terreno. È uno spazio cavo, senza luce: è la triste dimora dei morti, quasi l'immagine architettonica dell'Ade. (Giulio Carlo Argan)
- La lira accordata dalla fantasia | accompagni un pensiero oscuro e tetro; | poiché, ecco, son entrato nella tomba di Agamennone, | e tacito siedo sotto la volta sotterranea | intrisa del sangue crudele degli Atridi. | Il cuore si è assopito, ma sogna... – quale tristezza! || Da lungi risuona quell'arpa d'oro, | di cui a me giunge soltanto l'eco eterna! | In questo antro druidico di grandi macigni | il vento penetra e sospira fra i crepacci, | ed ha la voce di Elettra: essa imbianca la tela | e mormora fra i lauri: «Quale tristezza!» [...] || Oh! come voi io taccio, Atridi, | le cui ceneri affidate alla custodia delle cavallette tacciono. | E non sento più la mia pochezza, | né più i miei pensieri si librano come aquile. | Sono qui profondamente umile e silenzioso, | in questo sepolcro di gloria, di delitto, di orgoglio. (Juliusz Słowacki)
Note
modifica- ↑ Custode.
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