Certe persone non sono fatte per vivere in città affollate o sopportare l'immoralità delle pressioni commerciali, perché si allontanano da se stesse, dalla realtà della loro esistenza. Sono incapaci di sentire, di esprimere e di capire chi sono. E così diventano impaurite e tormentate e, come animali in trappola, reagiscono aggredendo. Allora vengono rinchiuse con altre creature terrorizzate, vanno trattate con farmaci, elettroshock e con l'indulgente comprensione che si riserva ai bambini capricciosi, ma non con amore. Non con amore, perché questo significa condivisione. E, con un animale in gabbia, quale condivisione può esserci?
I sopravvissuti