Tempio di Artemide (Efeso)
antico tempio scomparso, una delle sette meraviglie del mondo
Citazioni sul Tempio di Artemide a Efeso.
- Di Babilonia rocciosa le mura percorse da carri | e lo Zeus presso l'Alfeo contemplai, | e quegli orti sospesi, | quel grande colosso del Sole, | delle eccelse Piramidi il travaglio, | il Mausoleo gigantesco; | ma quando l'Artemide vidi | alto svettare nelle nubi il tempio, | tutto sbiadito mi parve, | pensai che all'infuori dell'Olimpo, | Elio giammai tale beltà non vide. (Antipatro di Sidone)
- Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artèmide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani, li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: "[...] questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo. Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano". All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: "Grande è l'Artèmide degli Efesini!". [...] Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: "Cittadini di Efeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Efeso è custode del tempio della grande Artèmide e della sua statua caduta dal cielo? Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti". (Atti degli Apostoli)
- Vera maraviglia di magnificenza è il tempio di Diana Efesia, fatto da tutta l'Asia in dugento venti anni. Fu fatto questo tempio in suolo paludoso, perché egli non sentisse terremoti, né apriture di terra. E acciocché i fondamenti di tanto edificio non fossero in luogo lubrico e instabile, vi misero sotto carboni ben calcali, e velli di lane. La lunghezza di tutto il tempio è quattrocento venticinque piedi, la larghezza dugentoventi: sonvi cento ventisette colonne, ciascuna fatta da un re, e alte sessanta piedi, e di queste trentasei ne sono scolpite, e una da Scopa. L'architetto fu Chersifrone. Gran maraviglia è ancora, come si potessero metter su i capitelli di tanto peso. Ciò fece egli con certi cestoni pieni di rena, componendoli a molle declivio sopra i capi delle colonne, e a poco a poco votando da basso que' cestoni finché tutto si fermasse come in suo letto. (Plinio il Vecchio)
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