Telenovela

formato di serial televisivo

Citazioni sulla telenovela.

  • I cultori italiani delle telenovelas hanno già imparato a operare una profonda distinzione fra le opere in lingua portoghese e quelle in lingua spagnola. Le prime, realizzate in Brasile, sono decisamente più accurate, non esenti da citazioni «colte», stilisticamente controllate: molte riprese in esterni, belle donne, bella musica e un chiaro tentativo di misurarsi con i telefilm importati dagli States. Le seconde, invece, girate in Messico e in Argentina, sono povere dal punto di vista registico e girate per lo più in interni: fotoromanzi semoventi che si affidano totalmente al primo piano dei protagonisti, a lunghi dialoghi, al coinvolgimento emotivo con lo spettatore.
  • La telenovela è una specie di fotoromanzo animato.
  • Le telenovelas non vanno assolutamente confuse con le soap, anche se le loro vite s'intrecciano da più di un cinquantennio. Sponsorizzata da un detersivo, la soap nasce intorno agli anni Trenta come trasmissione radiofonica mattutina, di un quarto d'ora circa: un piccolo sceneggiato quotidiano che ha come protagonista quasi sempre una donna afflitta da problemi familiari. Ogni puntata dura quanto un bucato a mano e serve, in qualche modo, a «detergere» i problemi delle ascoltatrici. Ma è un modello inesportabile. Così la Procter & Gamble inventa per il mercato cubano la radionovela: rispetto alla soap è più elementare, piena di effettacci ma meno articolata sul piano linguistico, insomma, il classico parente povero.
  • Le telenovelas si distinguono per area linguistica (portoghese/spagnola) e per struttura (aperta/chiusa). Quella «chiusa» si basa su una sceneggiatura scritta in anticipo, quella «aperta» su una che cresce giorno per giorno, secondo gli umori del pubblico, la simpatia degli attori, le reazioni dei giornali «popolari»; ovviamente è antropologicamente più interessante ma di difficile esportazione.

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