Citazioni sul tatto, uno dei cinque sensi.

  • Gli organi della vista, dell'udito, del gusto e dell'olfatto risiedono in modo sottile nella terra e negli altri elementi che appartengono a livelli di realtà inferiori, e il più elevato non va al di là dello stadio dell'illusione (māyātattva), mentre il tatto risiede al livello superiore dell'energia, in quanto sensazione sottile ineffabile a cui lo yogin aspira senza sosta; questo contatto sfocia infatti in una coscienza identica al puro firmamento, che brilla di luce propria. (Abhinavagupta)
  • Il senso del tatto. Un saggio che dimostri che tutti i cinque sensi si risolvono in ultima analisi nel senso del tatto, e che mangiare è il tatto portato al suo punto estremo. Perciò esiste un solo senso, il tatto, e l'ameba l'ha già. Quando guardo un foraminifero guardo già me stesso. (Samuel Butler)
  • Il tatto è il senso dell'avventura. (Fabrice Hadjadj)
  • La vista è alquanto volubile, mentre il tatto è monogamo. Se voglio voglio vedere mi è necessario arretrare. (Fabrice Hadjadj)
  • Noi giudichiamo gli oggetti al tatto soltanto perché abbiamo imparato a giudicare. In effetti, se consideriamo la dimensione di un oggetto, vediamo che essa è relativa a quella di altri oggetti; quindi dobbiamo paragonarlo con questi e giudicare in che misura differisca da loro, se vogliamo farci un'idea della sua grandezza; e così per le idee di sostanza, di forma e di peso. In altri termini, tutte le idee che giungono dal tatto presuppongono il paragone ed il giudizio. (Étienne Bonnot de Condillac)
  • Quale amante non ha provato questo inesprimibile gaudio, in cui par quasi che la potenza sensitiva del tatto si affini così da avere la sensazione senza la immediata materialità del contatto? (Gabriele D'Annunzio)
  • Quando tocchi qualcuno, limitati a toccare; non dire che la pelle è liscia e bellissima. In quel caso stai mancando: ti sei spostato nei sogni. Qualunque cosa sia la pelle, è qui e ora. Toccala e lascia che ti sia rivelata. (Osho Rajneesh)
  • Una conoscenza del mondo assolutamente senza attività è impossibile, mentre un'attività aperta è già un intervento sul mondo. Fra l'una e l'altra si situa il tatto, come attività tanto piccola, quanto ci è consentito dalle condizioni della percezione sensoriale: se diventa ancor più piccola non ci mette più in contatto con l'oggetto della nostra conoscenza. (Pavel Aleksandrovič Florenskij)

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