Takaaki Nakagami
pilota motociclistico giapponese
Takaaki Nakagami (1992 – vivente), pilota motociclistico giapponese.
Citazioni di Takaaki Nakagami
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Daijiro era eccezionale: non solo vinceva spesso, aveva un carattere tranquillo, prendeva il lavoro con enorme serietà e si impegnava senza risparmiarsi. Per me è tuttora un esempio.[1]
- [Su Daijirō Katō] Ho amato molto il suo stile di guida e il suo modo di porsi al di fuori delle gare. Era molto calmo al punto da rendere difficile immaginare che fosse un pilota. Quando indossava il casco, però, cambiava completamente carattere.[2]
- Ricordo la prima volta che salii su una MotoGP, era nel 2018, e all'epoca non c'erano né ali, né aiuti, niente! Guidare era più semplice. È stato più difficile perché dovevi stare molto attento all'anteriore in accelerazione. A parità di potenza oggi possiamo andare molto più veloci grazie all'aumento di grip e carico aerodinamico... Possiamo andare sempre più veloci, ma per le sensazioni che il pilota era abituato a provare, ho preferito la vecchia scuola. Perché alla fine lo sforzo fatto dal pilota è stato ripagato. Adesso è diverso. [...] Tutto è migliorato: la moto, il motore, il grip... Sulla maggior parte dei circuiti non ci sono problemi di ruota... Personalmente non mi piace. Oggi è completamente diverso. Ricordo che durante il mio primo anno in MotoGP andavo nel panico ad ogni uscita di curva. Non potevo prepararmi per il turno successivo, non avevo tempo. La ruota anteriore era ancora per aria, dovevo spingere tutto il corpo in avanti per cercare di tenere l'anteriore a terra, ma allo stesso tempo dovevi subito prepararti per la frenata successiva... Ora premi il pulsante e basta... resto seduto dove sono, non ho bisogno di muovermi... [...] È, come dire, troppo facile... La moto aiuta troppo![3]
- [«Una domanda assurda... Quando sei in Europa usi coltello e forchetta?»] Certo che sì!... [ride, ndr] Quando sono fuori dal Giappone, uso sempre coltello e forchetta, tranne quando mangio i noodles, allora uso le bacchette.[3]
- [...] se il pilota è super competitivo, ma la moto non è abbastanza competitiva, è davvero difficile dimostrare la velocità reale o il risultato. Capisco che, sai, il mio potenziale è più alto di quanto mostrino i risultati. Ma questo fa parte delle corse [...]. Quindi dovrei essere più in alto, sai, non sono uno dei migliori, ma lasciami dire che non sono da 15esima posizione. [...] Se la moto è competitiva credo che possa combattere almeno tra i primi cinque, i primi sei.[4]
- [Su Johann Zarco] Ha un carattere molto speciale, in modo positivo. Gran lavoratore o qualcosa del genere.[4]
Cristina Marinoni, sportsenators.it, 9 agosto 2019.
- [Su Cal Crutchlow] Di sicuro è un personaggio. Meno bizzarro di quanto sembri, però: ama il rischio, ma non perde mai il controllo della situazione e dimostra totale rispetto degli avversari. A vederlo in tv, dà l'impressione di essere aggressivo in pista, invece le telemetrie dimostrano che è molto costante, preciso.
- [«Se non fossi pilota, cosa saresti?»] Difficile pensare a un'altra opzione: sono cresciuto in sella e la moto è la mia vita. Da ragazzino giocavo a calcio, ma non avevo abbastanza talento per trasformare il pallone in professione.
- [«[...] quando hai infilato il casco la prima volta?»] A 4 anni. I miei genitori seguivano il campionato 500 e mia mamma mi ha comprato una minibike. La più appassionata di motori era proprio lei: il suo idolo era Ayrton Senna, praticamente lo considerava un dio, e sognava per me un futuro nella Formula 1. [«Hai mai provato le quattro ruote?»] Sì, a 8 anni ho fatto un test ed è bastato per aiutarmi nella scelta. Di solito mette più paura la moto dell'auto o del kart, che sono più stabili e ti fanno sentire più al sicuro. Per me valeva il contrario: sulla moto il feeling era speciale, mi veniva tutto naturale. Ecco perché ho preferito le due ruote. [«Mamma come ha preso la tua decisione?»] Era dispiaciuta, però mi ha sempre supportato. Anche dal punto di vista pratico. Il mio team era "fatto in casa": partivamo per i circuiti con papà che faceva il meccanico e mamma alla guida del furgone.
- [«Giappone ed Europa sono molto diversi: è stato difficile ambientarti qui?»] Un po', ma abitare in un posto così lontano, in tutti i sensi, dalla mia terra d'origine mi è servito tantissimo, mi ha dato una grossa mano a guardarmi dentro e migliorare. [«Cioè?»] Noi giapponesi siamo rigidi e precisi, fin troppo. In altre parole: puntiamo alla perfezione. Tra italiani e spagnoli [...] ho imparato che la perfezione non esiste e mi sono reso conto che non ha senso inseguirla. Soprattutto nel mio sport: "In 45 minuti di gara con l'adrenalina a mille e il fisico sotto sforzo, com'è possibile non commettere nemmeno un errore?" mi sono chiesto un giorno. Beh, dal momento in cui ho compreso che sbagliare è ammesso, la pressione che prima mi tormentava è sparita. O quasi!
Note
modifica- ↑ Da Cristina Marinoni, MotoGP, intervista a Takaaki Nakagami: "Mi diverto solo in moto (e mi basta)", sportsenators.it, 26 giugno 2021.
- ↑ Dall'intervista di Federico Mariani, MotoGP, Nakagami: "Kato il mio idolo, voglio lottare per il podio con Honda", gazzetta.it, 9 giugno 2023.
- ↑ a b Dall'intervista di Manuel Pecino a motosan.es; tradotto in Intervista MotoGP Takaaki Nakagami: "Le MotoGP attuali ci aiutano troppo", paddock-gp.com, 28 luglio 2023.
- ↑ a b Dall'intervista di René Pierotti, MotoGP 2024. ESCLUSIVO - Il suo tempo in MotoGP sta finendo e Takaaki Nakagami si racconta: "Il mio livello non è questo, sarei da P5-P6. La mia vita tra poco cambierà", moto.it, 24 ottobre 2024.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Takaaki Nakagami
- Commons contiene immagini o altri file su Takaaki Nakagami