Strage di Portella della Ginestra
strage di stampo mafioso con acclarate partecipazioni e coperture politiche
Citazioni sulla Strage di Portella della Ginestra.
- Alla fine di una guerra, durata quasi un decennio, i contadini morti ammazzati risultarono cinquantacinque. Undici soltanto nella strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. Proprio quell'anno, sull'onda del movimento per l'occupazione delle terre, le sinistre unite avevano conquistato alle prime elezioni regionali del 20 aprile un terzo dell'Assemblea regionale. E pur essendo state escluse dal governo (la DC si era alleata con tutta la destra, Msi e monarchici compresi), erano in grado di condizionarne i lavori. Per questo, la vittoria del Fronte del popolo ebbe come risposta l'attentato del bandito Salvatore Giuliano e la strage dei contadini. Fu l'episodio più grave, e destinato a restare oscuro, della guerra di mafia che si trascinava da anni. Giuliano restò alla macchia per due anni e mezzo e poi fu ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, il quale, a sua volta, catturato fu avvelenato nel carcere dell'Ucciardone. Un modo rapido e puntuale di chiudergli la bocca per sempre, che aveva fatto pensare a una sorta di negoziato, forse perfino a un'intesa con i carabinieri del Nucleo anti-banditismo guidati dal generale Ugo Luca. (Marcello Sorgi)
- [Tommaso Besozzi] È insieme cronista e storico. Scopre i fili invisibili del potere mafioso, le convenienze che spingono i poteri forti dell'isola a servirsi del bandito giustiziere, a commissionargli la strage di Portella della Ginestra del primo maggio del 1947. (Ferruccio de Bortoli)
- [Su I bambini della ginestra] Giuliano non era un bandito romantico ma un assassino manovrato dalla politica, dalla mafia e dai latifondisti. Come siciliana sento molto questo marchio dell'appartenenza a un paese, a un luogo, e aprire un libro o Internet e vedere Salvatore Giuliano celebrato come un eroe, mi demoralizza. A un certo punto non era più un ragazzo in fuga dall'assassinio commesso. Era invischiato con la politica ed era stato nominato colonnello dell'esercito separatista siciliano, aveva contatti con i servizi segreti americani ed era tutt'altro che un giovane ingenuo. La tragedia di Portella è molto oscura anche per questo. (Maria Rosa Cutrufelli)
- Il bandito Giuliano realizzò materialmente l’attentato, potendo godere, come è stato ormai accertato, di un collegamento con la mafia e dopo essere stato finanziato, armato e addestrato alla guerriglia da agenti provocatori fascisti della X Mas, inviati in Sicilia agli ordini del principe Borghese sin dall’estate 1944, quando ancora combattevano in funzione antialleata per restaurare il fascismo in Italia. (Miguel Gotor)
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