La regola del gioco (film 1939)

film del 1939 diretto da Jean Renoir

La regola del gioco

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Titolo originale

La Règle du jeu

Lingua originale francese
Paese Francia
Anno 1939
Genere commedia, drammatico
Regia Jean Renoir
Sceneggiatura Jean Renoir, Carl Koch
Produttore Claude Renoir
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La regola del gioco, film del 1939, regia di Jean Renoir.

Incipit modifica

  • "O cuori sensibili, cuori fedeli,
    Che condannate l’amore leggero,
    Cessate i vostri lamenti crudeli:
    È forse un crimine cambiare?
    Se Amore porta le ali,
    Non è forse per volteggiare?
    Non è forse per volteggiare?
    Non è forse per volteggiare?"

    (Beaumarchais.
    Le nozze di Figaro
    Atto IV. Scena X.)
"Cœurs sensibles, cœurs fidèles,
Qui blâmez l'amour léger,
Cessez vos plaintes cruelles:
Est-ce un crime de changer?
Si l'Amour porte des ailes,
N'est-ce pas pour voltiger?
N'est-ce pas pour voltiger?
N'est-ce pas pour voltiger?"
(Beaumarchais.
Le Mariage de Figaro
Acte IV. Scène X.)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • L'amicizia con gli uomini? È come spremere sangue da una rapa. (Lisette)
  • Vorrei sparire in un pozzo senza fondo. [...] non vedere più niente, a non cercare più quello che è bene, e quello che è male. Se a questo mondo esiste una cosa terribile... che ognuno ha le sue ragioni. (Octave) [a Robert]
  • E così noiosa, la gente sincera! (Christine)
  • Bisogna che parliamo ancora di André. Tu devi capirlo. Il suo caso è il dramma di tutti gli eroi moderni: questa gente quando è in aria è gente eccezionale, ma quando torna alla terra sono deboli, inermi, sprovveduti, maldestri come bambini. Magari ti traversano l'Atlantico, ma si sentono sperduti se devono attraversare un viale a piedi fuori dalle strisce. (Octave) [a Christine]
  • Anche questo è un male della nostra epoca, un'epoca nella quale tutti mentono: i dottori con le loro ricette, gli uomini politici, la radio, il cinema, i giornali... Come puoi pretendere che noi, semplici pedine, non mentiamo come gli altri? (Octave) [a Christine]
  • [...] non fa piacere accorgersi una volta di più di essere un fallito, un uomo inutile, un parassita! Se non avessi avuto qualche amico che mi aiutava, sarei morto di fame. Eppure tu lo sai, quand'ero giovane anch'io ero convinto di avere qualcosa da dire... Il contatto diretto con il pubblico, ecco, è questo che avrei voluto provare! Dev'essere qualcosa di... di sconvolgente! Quando penso che ci sono passato vicino mi prende la smania e allora devo... devo suggestionarmi, credere che sia vero. Però devo avere bevuto un po'. Sai, prima, là sulla scalinata, ho vissuto davvero il successo, altroché. Solo che dopo si precipita ed è un momento terribile da superare. Succede. (Octave) [a Christine]
  • Quando pensi a tuo padre diventi ingiusta verso gli altri uomini. (Octave) [a Christine]

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