David Grossman: differenze tra le versioni

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*Avevi ragione: in fondo, sto cercando un compagno per un viaggio immaginario. Ma hai sbagliato nel dire che forse non ho bisogno di un compagno reale. È esattamente il contrario: ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario.
*Dopo aver fatto l'amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un'immagine in un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo.
*È una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia [[anima]]. Perché qualunque idiota può capire come sia facile uccidermi. Uno sguardo ben mirato basterebbe. Sono convinto che da qualche parte, dentro me, c'è un punto vulnerabile che chiunque, anche uno sconosciuto, può vedere e colpire. Eliminarmi con una [[parola]].
*Ma solo per iscritto, lascia che rimanga così. Con la [[speranza]] di avere entrambi la [[forza]] di combattere ancora le seduzioni della realtà.
*Mi stringerai ancora più forte e mi bacerai con tutta l'[[anima]], come se, così facendo, riversassi in me tutto quello che è racchiuso e celato in te, che si aprirà e si svelerà nel mio corpo, piano piano, finché tutto si scioglierà.
*Se potessi ti comprerei una casa grande enorme capace di contenere la tua [[anima]] e la riempirei con tutti i tuoi [[sogno|sogni]] grandi e piccoli.
*Parleremo una nostra lingua e racconteremo le nostre storie, e ci crederemo con tutte le nostre forze, perché in mancanza di un luogo privato come questo – dove quello in cui crediamo si realizzerà, anche solo per iscritto – la nostra vita non sarà tale; o peggio ancora, la nostra vita sarà solo una vita... Sei d'accordo?
*Ma dentro di me esisti in un modo che mi atterrisce.
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*Come sei entrato nella mia vita? Com'è possibile che fossi così indifesa? E non sei nemmeno entrato da una finestra, o da un lucernaio. Sei riuscito a trovare una fessura attraverso la quale mi hai trafitto il cuore.
*Non ridiamo più. C'è un silenzio prolungato, quasi terrificante. Vorremmo staccarci ma non ne siamo capaci, e negli occhi di entrambi si aprono altri schermi in profondità. Penso a come un attimo simile ricordi il momento della tragedia, dopo la quale niente sarà più come prima.
*Il bambino che a otto anni cercò di uccidersi in cantina -suicidarsi, lo chiamano- con la cinghia sottile e “multiuso”"multiuso" di suo padre. Siccome nessuno gli aveva spiegato come si fa a morire, si strinse la cinghia con forza intorno al cuore, ah, ah, si stese sul pavimento e attese la morte, in silenzio. Tutto questo perché aveva visto un vicino, un certo Surkis, che in canottiera, con la schiena pelosa e una sigaretta in bocca affogava due gattini in un secchio di latta, Così, tanto per fare. E mentre parlava con il padre del bambino, le bolle salivano. Dopo essere rimasto a lungo sdraiato sul pavimento della cantina, un tempo infinito come non gli era mai successo, vedendo che non era morto, il bambino si alzò e fece ritorno a casa. Si sedette in silenzio, stremato, a cenare con sua sorella e i genitori. Li sentì conversare, fece tutti i gesti di un bambino di otto anni e capì -vagamente, ma capì- che, anche se fosse morto, loro non l’avrebberol'avrebbero mai scoperto.
 
==''Qualcuno con cui correre''==