Gaetano Negri: differenze tra le versioni

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→‎Nel presente e nel passato: l'ascendente di Napoleone sull'esercito francese
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*[...] quel che ha reso, per tanti anni, invincibile l'esercito francese è che esso era un corpo vivente, tutto fremente di gioventù; gli eserciti austriaci, prussiani e russi erano corpi decrepiti e pressoché mummificati. La rivoluzione era stata un'onda terribile che aveva sconvolta la società francese, portando alla superficie tutto il fondo melmoso. Ma, insieme, eran venuti a galla pur molti elementi preziosi, che, senza quello sconvolgimento, sarebbero rimasti ignorati nell'oscurità natia. (pp. 175-176)
 
*Un altro fenomeno interessante e che, nella narrazione del Marbot, si tocca con mano, è quello del fascino irresistibile che [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] esercitava sui suoi soldati. Egli li trascinava d'impresa in impresa, di guerra in guerra, di battaglia in battaglia, esigeva continui, spaventosi sacrifici, sforzi immani, fatiche {{sic|esaurienti}}. Il freddo, il sole, la fame, gli stenti non erano mai per lui ostacoli insuperabili; egli era immensamente prodigo della vita umana; ognuno dei suoi soldati poteva credersi un condannato a morte, eppure la devozione del soldato per Napoleone non aveva confine. (pp. 177-178)
 
==''Segni dei tempi''==