Richard Nixon: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "sopravviveranno"
Nessun oggetto della modifica
Riga 133:
*Non dobbiamo insistere per imporre una democrazia di stile americano a nazioni con tradizioni storiche e problemi diversi. Esse devono muoversi a modo loro, secondo il loro passo, verso gli obiettivi che noi in Occidente abbiamo impiegato centinaia di anni per raggiungere. (p. 295)
*I dirigenti sovietici da me conosciuti, fin dal 1959 quando andai a Mosca come vicepresidente, sono ben diversi dai vecchi stereotipi di bolscevichi dinamitardi degli Anni Venti o dei meschini sovversivi degli Anni Trenta e Quaranta. I russi, e i comunisti, come individui, sono assai più complessi: meno sgradevoli, ma potenzialmente più pericolosi.<br>Come russi sono padroni di casa molto ospitali; sono generosi, forti e coraggiosi; sono soprattutto fieri del loro passato e straordinariamente sensibili agli affronti personali.<br>Come comunisti mentono, ingannano, si approfittano, bluffano, e armeggiano in continuazione, cercando sempre di vincere con qualsiasi mezzo per raggiungere lo scopo.<br>Come individui si differenziano moltissimo per il passato e per le caratteristiche personali. Kruscev era rozzo e maleducato, d'intelligenza pronta e con un senso dell'umorismo di grandissimo effetto. Breznev era in apparenza espansivo, sincero e materiale: da come spesso voleva stringermi il braccio per richiamare la mia attenzione, mi ricordava Lyndon Johnson. Pur non essendo d'intelligenza altrettanto pronta, era più equilibrato e meno impulsivo di Kruscev. Kossighin era freddo, aristocratico, un calmo tecnocrate; se fosse nato a Chicago invece che a Leningrado, sarebbe diventato presidente di una multinazionale americana. Gromyko era austero, duro, ostinato da fare impazzire, e inflessibile nel difendere la politica estera del suo governo. (p. 312)
 
==''Leaders''==
*Purtroppo oggi il Ghana è una nazione economicamente disastrata e politicamente instabile. E la responsabilità ricade in buona parte proprio sulle spalle di [[Kwame Nkrumah]]. Egli è stato prototipo del capo rivoluzionario che, confrontato con la necessità di costruire una nazione indipendente, fallisce nel suo compito. (p. 368)
*Sin dalla sua giovinezza, Nkrumah si era rivelato un abile oratore. Con la voce profonda e l'aspetto brillante, egli aveva la capacità di "intrappolare" le folle. [...] In privato egli usava una loquela modesta e misurata. In mezzo alla folla, cambiava completamente. Bastavano poche parole da lui pronunciate per eccitare al parossismo l'emotività dell'auditorio. (p. 371)
*La paranoia anti-occidentale di Nkrumah e la sua militanza panafricana crebbero a dismisura proprio nel periodo in cui il suo paese avrebbe potuto largamente beneficiare da una stretta collaborazione. (p. 371)
*{{NDR|Su [[Ahmed Sékou Touré]]}} Si presentò come un uomo pieno di fascino e di calore umano. Ma era anche un devoto marxista e tentò quindi di applicare la dottrina marxista in Guinea con risultati imprevedibili. La Guinea, con tutte le sue risorse naturali, precipitò in una crisi peggiore di quella del Ghana. (p. 372)
*In un certo senso il Ghana rappresenta la tragedia delle "buone intenzione". Nel suo zelo per l'ottenimento dell'indipendenza è possibile che Nkrumah si sia convinto di poter fare dei miracoli. Una volta al potere venne consumato dalla megalomania. Quelli che in Occidente premevano per la decolonizzazione lo facevano per idealismo. In retrospettiva si può dire che i più cauti di allora fossero anche i più realisti. (p. 373)
*{{NDR|Su [[Félix Houphouët-Boigny]]}} Nonostante egli si rendesse interprete dell'ansia di indipendenza del suo popolo, la temeva se raggiunta in modo "improvviso ed assoluto". Il paese, a suo parere, sarebbe finito nel caos. Così quando nel 1960, la Costa d'Avorio ricevette la sua libertà dalla Francia, egli recise sì alcuni dei legami con Parigi, ma ebbe la capacità di mantenere aperti i canali di contatto più vitali. Invece di puntare tutto sulla nazionalizzazione egli volle credere all'iniziativa privata. Come risultato di questo, la Costa d'Avorio divenne lo stato più prospero dell'Africa Occidentale, con una crescita di prodotto nazionale lordo dell'8% su base annua ed un reddito pro capite quattro volte maggiore di quello del Ghana e dieci volte maggiore di quello della Guinea marxista. (p. 374)
*Come insegna la tragedia di Nkrumah, i requisiti indispensabili per il progresso sono innanzitutto la stabilità economica e la libertà di impresa. (p. 375)
 
==Citazioni su Richard Nixon==
Line 174 ⟶ 183:
*{{en}} Christopher Cerf e Victor Navasky, ''The Experts Speak'', New York, Villard, 1998. ISBN 0-679-77806-3
* Richard Nixon, ''La vera guerra'', traduzione di Alda Carrer, editoriale corno, 1980.
* Richard Nixon, ''Leaders'', traduzione di Tullio Ciarrapico, Ciarrapico editore, 1984, ISBN 88-7518-039-3.
 
==Voci correlate==