Kwame Nkrumah: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 3:
 
==Citazioni di Kwame Nkrumah==
*Vi sono stati, in questo continente africano, diversi grandi imperi. Quando noi saremo tutti nuovamente liberi, la nostra personalità africana fornirà ancora una volta tutto il suo contributo alla somma delle conoscenze e della cultura umana.<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19581209_291.pdf#search=nkrumah&page=1 ''I popoli africani sono pronti all'attacco finale al colonialismo''], ''Avanti!'', 9 dicembre 1958</ref>
*Noi siamo infatti decisamente allineati con tutte le forze del mondo che operano sinceramente per la pace.<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19580919_223.pdf#search=nkrumah&page=8 ''Il Ghana, l'Africa e l'Occidente''], ''Avanti!'', 19 settembre 1958</ref>
*L'Africa ha davanti a sé due strade. La prima è quella dell'unificazione ''graduale''. Ci sentiamo continuamente raccomandare di avvicinarci all'unità in modo graduale, un passo dopo l'altro. Chi esprime questo auspicio considera l'Africa come un essere statico, che si porta addosso una serie di problemi congelati, da eliminare uno dopo l'altro; dopo di che, fatta piazza pulita, ci si riunisce insieme e si dice: 'adesso che tutto è a posto, possiamo unirci'. È una visione che non tiene conto né delle pressioni esterne, né del fatto che ogni rinvio serve solo ad aumentare le nostre difficoltà, a dividerci e a spingerci tutti insieme nelle reti del neocolonialismo. [...] In sostanza, che cosa vogliamo per l'Africa? Una Carta modellata sull'esempio dell'ONU? Un'organizzazione tipo l'ONU, in cui si creino dei gruppi che esercitino pressioni conformi ai loro personali interessi? Vogliamo trasformare l'Africa in una duttile organizzazione di Stati sul modello degli Stati americani, in cui il più debole diventi vittima del vicino politicamente ed economicamente più forte e tutti insieme dipendano dalla buona grazia di una, o più, potenze straniere? (dal discorso all'Oua, 22 maggio, 1963)<ref name="setuttalafrica">Citato in Ryszard Kapuściński, Se tutta l'Africa, traduzione di Vera Verdiani, Feltrinelli, Milano, 2018, pp. 64-65, ISBN 978-88-07-89097-0</ref>
*I nostri popoli ci hanno sostenuto nella lotta per l'indipendenza perché erano convinti che i governi africani sarebbero stati in grado di eliminare i mali del passato in un modo che non sarebbe mai stato possibile sotto il dominio coloniale. Se oggi, conquistata l'indipendenza, lasciamo permanere le stesse condizioni di prima, tutto l'odio che ha portato all'abbattimento del colonialismo si volgerà contro di noi. [...] Finché il potenziale economico dell'Africa non si troverà nelle nostre mani, le masse non potranno provare una reale preoccupazione e un sincero interesse nel difendere la propria sicurezza, nel mantenere stabili i nostri governi e nell'organizzare gli sforzi necessari a raggiungere le mete da noi prefissate. (dal discorso all'Oua, 22 maggio, 1963)<ref name="setuttalafrica"/>