Corrado Augias: differenze tra le versioni
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* [[Federico Fellini|Fellini]] aveva tratto ispirazione {{NDR|per il film ''[[La dolce vita]]''}} da un'inchiesta di [[Manlio Cancogni]] pubblicata pochi mesi prima dal settimanale ''[[L'Espresso]]''. Il titolo era ''Capitale corrotta= Nazione infetta''; proprio di questo si trattava; il regista italiano, come i grandi narratori francesi o russi dell'Ottocento, aveva interpretato gli indizi acutamente raccolti dal cronista per trasformarli in una narrazione che li trascendeva facendone denuncia e ammonimento.<ref>Da ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/06/20/news/corrado_augias_racconta_la_roma_del_1960-199548483/ Roma, eri così bella nel 1960... O no?]'', ''Rep.repubblica.it'', 20 giugno 2018.</ref>
*Il comico [[Beppe Grillo]] ha dato vita al consueto paradosso di chi dice di voler fare "antipolitica". In realtà il suo è stato un riuscito rito liberatorio, versione civilizzata di quelli celebrati presso certe tribù primitive dove lo stregone che aveva sbagliato o abusato veniva linciato dai suoi ex fedeli e, in qualche caso, mangiato. Grillo ha colto l'ondata di risentimento che c'è nel paese mettendo a bollire in un unico calderone richieste sacrosante e altre di chiaro sapore qualunquistico. È vero che grida vendetta vedere in parlamento dei condannati a pene definitive. Ma prendersela in blocco con le case degli onorevoli è invece demagogia; nel mucchio ci sono autentiche situazioni di privilegio accanto ad altre legittime che risalgono a decenni fa. Attaccare in blocco i partiti è una sciocchezza. I partiti sono stati i tiranti, i tendini di un paese molto diviso, spesso hanno garantito loro, in mancanza d'altro, una riconoscibilità nazionale. Non i partiti in sé ma la loro degenerazione, la loro trasformazione in macchine elettorali o di sottogoverno, è la malattia politica da curare; così come la presa soffocante d'una politica degenerate sulla vita di singoli cittadini e delle loro imprese. Il guaio per Grillo, e per tutti noi, è che quando s'è consumato il rito liberatorio, dopo aver ucciso lo stregone o avergli gridato in piazza un vituperio, l'antipolitica non conta più niente e non porta a niente. L'antipolitica raccoglie un sintomo, lo interpreta, lo potenzia ma non ha nessuna terapia da proporre. Fino a quando non diventa essa stessa politica. È questo il paradosso.
▲*Il comico [[Beppe Grillo]] ha dato vita al consueto paradosso di chi dice di voler fare "antipolitica". In realtà il suo è stato un riuscito rito liberatorio, versione civilizzata di quelli celebrati presso certe tribù primitive dove lo stregone che aveva sbagliato o abusato veniva linciato dai suoi ex fedeli e, in qualche caso, mangiato. Grillo ha colto l'ondata di risentimento che c'è nel paese mettendo a bollire in un unico calderone richieste sacrosante e altre di chiaro sapore qualunquistico. È vero che grida vendetta vedere in parlamento dei condannati a pene definitive. Ma prendersela in blocco con le case degli onorevoli è invece demagogia; nel mucchio ci sono autentiche situazioni di privilegio accanto ad altre legittime che risalgono a decenni fa. Attaccare in blocco i partiti è una sciocchezza. I partiti sono stati i tiranti, i tendini di un paese molto diviso, spesso hanno garantito loro, in mancanza d'altro, una riconoscibilità nazionale. Non i partiti in sé ma la loro degenerazione, la loro trasformazione in macchine elettorali o di sottogoverno, è la malattia politica da curare; così come la presa soffocante d'una politica degenerate sulla vita di singoli cittadini e delle loro imprese. Il guaio per Grillo, e per tutti noi, è che quando s'è consumato il rito liberatorio, dopo aver ucciso lo stregone o avergli gridato in piazza un vituperio, l'antipolitica non conta più niente e non porta a niente. L'antipolitica raccoglie un sintomo, lo interpreta, lo potenzia ma non ha nessuna terapia da proporre. Fino a quando non diventa essa stessa politica. È questo il paradosso. (da ''la Repubblica'' dell'11 settembre 2007)
*Io vado spesso a parlare nelle scuole. Su una classe di 25 ragazzi e ragazze ne vedo due o tre che hanno la scintilla. Il resto sta lì, come capre.<ref name="tv2000">Intervista a Corrado Augias, di Monica Mondo, ''[https://www.youtube.com/watch?v=CTv9VwAjrk4 Corrado Augias si racconta a #Soul]'', Tv200it, 2 gennaio 2016.</ref>
*Mi piace che la [[Chiesa Cattolica]] si occupi meno della politica italiana, cosa che per anni ha fatto in maniera asfissiante.<ref name="tv2000" />
*Oggi la questione è più drammatica del previsto, dato che il liberalismo statualistico privo di riferimenti consuetudinari diventa mera immagine speculare del più efferato sistema bicamerale.
*Privato del suo mantello teologico [[Gesù]] diventa una figura più affascinante, perché più drammatica, più fragile, una figura da amare, che si capisce molto meglio senza fede. [...] Noi ci limitiamo ad analizzare Gesù dal punto di vista storico, al pari di Alessandro Magno o Giulio Cesare, altre grandi figure che hanno cambiato il corso degli eventi: se davanti a questo la fede barcolla, povera [[fede]]. Si tratta comunque di reazioni che rivelano [[intolleranza]], come lo sono state quelle sul libro di Dan Brown, che pure dal punto di vista delle verità storica è facile da smontare, e questo non va affatto bene.
*Scrive molto, [[Giordano Bruno|Bruno]]. Ovunque si trovi nel suo eterno peregrinare entra ed esce dalle Università iscrivendosi a volte come allievo, altre come docente, e ovunque si segnala per la vivacità del temperamento e l'ingegno brillante. Né scrive solo di filosofia o sulla mnemotecnica. Scrive anche per il teatro, componendo Il Candelaio. Vi appare un mondo corrotto e violento del quale si ride, ma si ride con l'amarezza che qualche volta noi riserviamo alle satire politiche dei nostri tempi che ci fanno sorridere, ma ci fanno sorridere amaramente.
*{{NDR|Sugli scontri e l'ostruzionismo in Parlamento da parte del [[Movimento 5 Stelle]]}} Si tratta di squadrismo inconsapevole. Di Battista dice di essere nato nel '78 e di non avere quindi ricordi del [[Fascismo]]. Ma il Fascismo non era poi una cosa così diversa da quanto si sta vedendo in questi giorni in [[Parlamento]]. Era antiparlamentarista, movimentista, voleva la piazza e voleva portare la piazza in Parlamento. [[Mussolini]] stesso diceva: "Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli". Chi non sa cosa è stato il Fascismo, ripete quegli stilemi.[...] Questi giovani sanno poco di quello che è successo negli anni del Fascismo. Senza saperlo, ripetono comportamenti che ci hanno portato alla rovina. Secondo me è più pericoloso un fascista inconsapevole, rispetto a fascisti dichiarati come [[Francesco Storace|Storace]] e [[Ignazio La Russa|La Russa]].
*{{NDR|Sui detrattori del ddl Cirinnà che oppongono l'[[omogenitorialità]] alla famiglia della tradizione cristiana}} Se lei considera in quale famiglia è nato Gesù, lei si rende conto {{NDR|che}} Maria concepisce da un'entità sacra al di fuori del matrimonio, Giuseppe adotta – perché "padre putativo" vuol dire "padre adottivo" – un figlio che non è suo e lo fa per amore di sua moglie. E davanti a questa situazione [...] il disegno di legge Cirinnà diventa acqua fresca.
==''I segreti di Roma''==
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