Iena: differenze tra le versioni

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*I selvaggi non si danno cura di dare la caccia alla jena per due ragioni: la prima perché la carne non è nei loro gusti, per quanto depravati; secondariamente perché pensano che la jena possa essere per metà uomo e per metà animale. Non credevo che in tutto il Sudan ci potesse esser questo pregiudizio tanto radicato, ma ho dovuto persuadermene dopo aver parlato con moltissimi capi dei selvaggi. Essi dicono che alcuni uomini, tra quelli che giornalmente vivono in società con gli indigeni, si convertono in jena in sul far della sera ed internandosi nei villaggi come vendicatori di azioni malvagie e quasi strumento della divinità, entrano nei casolari ed uccidono uomini ed animali. ([[Pellegrino Matteucci]])
*L'animale che alcuni chiamano glano e altri chiamano iena è di dimensioni non inferiori a quelle del lupo, è però munito di una criniera come il cavallo, ma i suoi crini sono più rigidi e più fitti e sono disposti lungo tutta la spina dorsale. Questo animale tende insidie agli uomini e dà loro la caccia. Dà la caccia anche ai cani, imitando il verso di un uomo che vomita. Seguendo il proprio impulso a divorare carne umana, profana anche i sepolcri. ([[Aristotele]])
*L'iena si difende dal leone, non teme la pantera, assale la lonza che non le può far resistenza; quando le manca la preda, scava la terra co' piedi e ne trae a pezzi i cadaveri degli uomini e degli animali, che ne' paesi da essa abitati si seppelliscono egualmente nelle campagne. ([[Georges-Louis Leclerc de Buffon]])
*Le Iene non sono quegli animali tanto feroci che l'immaginazione popolare si figura. Non aggrediscono l'uomo e le altre creature se non spinte da necessità assoluta. Preferiscono i cadaveri putrefatti e le carogne. S'introducono nei cimiteri, disotterrano i cadaveri, li tiran fuori dei loro lenzuoli, e ne fanno avido pasto. Entrano anche, la notte, nelle abitazioni, per divorare gli avanzi delle mense. Divorano tutto, carne ed ossa; e fa meraviglia il modo spiccio con cui fanno sparire i carcami più resistenti.<br>Qeste abitudini immonde, queste replicate violazioni di sepolcri, hanno reso la Iena un oggetto di avversione e di ribrezzo. Tuttavia bisogna esser giusti, e riconoscere i servizi che ci rende questo animale. Le Iene sono nei quadrupedi ciò che gli avoltoi sono negli uccelli. Compiono lo stesso ufficio, in modo ancor più esteso, perché non lasciano sussistere neppure gli scheletri dei cadaveri di cui si nutrono. In quelle città e in quei villaggi africani ove la polizia è lasciata al caso, le Iene tolgon via tutti gli avanzi di cui la fermentazione, resa più attiva da un sole ardente, generebbe miasmi pestilenziali, e comprometterebbe la salute pubblica. Per questo rispetto non si può negare l'utilità di quegli animali. ([[Louis Figuier]])
*Le iene, vili, non sono temibili; osano d'aggredire bambini rifiniti, ma un adulto le allontana con un colpo di tosse, la luce di un fiammifero, un movimento qualsiasi. ([[Ferdinando Martini]])