Johann Wolfgang von Goethe: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Johann Wolfgang von Goethe==
===Con testo originale===
*''Conosci tu il paese dove i limoni fioriscono, | nel fogliame buio fulgon le arance d'oro?'' (da<ref>Da ''Wilhelm Meister'', a cura di Silvio Benco, Milano, 1950).</ref>
:''Kennst Du das Land, wo die Zitronen blühn, | Im dunklen Laub die Goldorangen glühn?''
 
*Dove c'è molta [[Luce e ombra|Luce]], c'è anche molta [[Luce e ombra|Ombra]].<ref>O anche «Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera». Goethe lo scrisse polemizzando con [[Isaac Newton]] in merito alla natura della luce. {{cfr}} Walter Mariotti, ''Un mondo alla rovescia'', Il Sole 24 Ore, Milano, 2009, [http://books.google.it/books?id=8BwKF1A_9K8C&pg=PA122 p. 122]. ISBN 978-88-6345-070-5).</ref>
:''Wo viel Licht ist, ist auch viel Schatten''. (da<ref>Da ''Götz von Berlichingen'', Atto I) .</ref>
 
*Io perdono all'attore tutti i difetti dell'essere umano, nessun difetto dell'attore perdono all'essere umano.
:''Alle Fehler des Menschen verzeih' ich dem Schauspieler, keine Fehler des Schauspielers verzeih' ich dem Menschen.'' (da<ref>Da ''Wilhelm Meister'') .</ref>
 
*Nel mondo si vive una volta sola.
:''Man lebt nur einmal in der Welt''. (da<ref>Da ''Clavigo'', I, 1).</ref>
 
*Nessuno contro Dio se non Dio stesso.
:''Nemo contra Deum nisi Deus ipse''. (da<ref>Da ''Dalla mia vita. Poesia e verità'', traduzione di Alba Cori, Utet, Torino, 1957, vol. II, p. 877 e p. 1012<ref>Citato; citato in Hans Küng e Friedrich Schleiermacher, ''Religioni, etica mondiale, destinazione dell'uomo'', a cura di Domenico Venturelli, Il melangolo, 2002, p. 168. ISBN 8870184722</ref>)
*Quando un'età è in declino, tutte le tendenze sono soggettive; mentre quando sta maturando un'epoca nuova, tutte le tendenze sono obiettive. (citato<ref>Citato in Edward H. Carr, ''Sei lezioni sulla storia'', a cura di R. W. Davies, traduzione di Carlo Ginzburg, Einaudi, 2016, p. 133).</ref>
 
*Shakespeare e nessuna fine.<br />Shakespeare è un'area infinita. (citato<ref>Citato in George Steiner, ''Una lettura contro Shakespeare'', in ''Nessuna passione spenta'', traduzione di Claude Béguin, Garzanti, 2001, p. 51).</ref>
*Quando un'età è in declino, tutte le tendenze sono soggettive; mentre quando sta maturando un'epoca nuova, tutte le tendenze sono obiettive. (citato in Edward H. Carr, ''Sei lezioni sulla storia'', a cura di R. W. Davies, traduzione di Carlo Ginzburg, Einaudi, 2016, p. 133)
 
*Shakespeare e nessuna fine.<br />Shakespeare è un'area infinita. (citato in George Steiner, ''Una lettura contro Shakespeare'', in ''Nessuna passione spenta'', traduzione di Claude Béguin, Garzanti, 2001, p. 51)
:''Shakespeare und kein End''.
 
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*Apri anche l'altra imposta per fare entrare un poco più di luce.<ref name=last>Secondo Fumagalli le ultime parole pronunciate da Goethe sarebbero «''Apri anche l'altra imposta per fare entrare un poco più di luce.''». Tuttavia nel corso degli anni la versione che si è maggiormente diffusa è «''Più luce!''». Secondo Fumagalli questo sarebbe un esempio di come "la traduzione si compiaccia di abbellire le frasi dei grandi uomini".</ref> (22 marzo 1832<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, pp. 285 e 294.</ref>)
:''Macht doch den zweiten Fensterladen auch auf, damit mehr Licht hereinkomme''.
 
*Più luce!<ref name=last/>
:''Mehr licht!''<ref>Citato in Daniel Purdy, ''Goethe Yearbook 18, Volume 18'', Camden House, 2011, [http://books.google.it/books?id=sXQMHySQ9LMC&pg=PA107 p. 107] ISBN 1571134913.</ref>
 
===Varie===
*Al corpo segue solo l'ombra, nel regno dei morti silente. (da<ref>Da ''Ballate'').</ref>
*Al di sopra delle [[Nazione|nazioni]] è l'[[Uomo|umanità]].<ref>Citato in [[Erich Fromm]], ''Avere o essere?'', traduzione di Francesco Saba Sardi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2008, p. 155.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} ''Aprirò spazi dove milioni di uomini | vivranno non sicuri, ma liberi e attivi. | Verdi, fertili i campi; uomini e greggi | subito a loro agio sulla terra nuovissima, | al riparo dell'argine possente | innalzato da un popolo ardito e laborioso. | Qui all'interno un paradiso in terra, | laggiù infurino pure i flutti fino all'orlo; | se fanno breccia a irrompere violenti, | corre a chiuderla un impeto comune. | Sì, mi sono votato a questa idea, | la conclusione della saggezza è questa: merita libertà e la vita solo | chi ogni giorno le deve conquistare. | Così vivranno, avvolti dal pericolo, | magnanimi il fanciullo, l'uomo e il vecchio. | Vorrei vedere un simile fervore, | stare su suolo libero con un libero popolo. | All'attimo direi: Sei così bello, fermati! | Gli evi non potranno cancellare la traccia dei miei giorni terreni. – | Presentendo una gioia così alta | io godo adesso l'attimo supremo.''<ref>Da ''Faust Urfaust'', vol. secondo, Garzanti, Milano 1994, p. 1041.</ref>
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*Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata.<ref>Citato in [[Jostein Gaarder]], ''Il mondo di Sofia''.</ref>
*Come ogni rosa, così ogni artista ha il suo [[insetto]]: io ho [[Ludwig Tieck|Tieck]].<ref>Citato in [[Albino Luciani]], ''Illustrissimi'', Edizioni A.P.E. Mursia, Milano, 1979, p. 41.</ref>
*{{NDR|Mignon, sull'[[Italia]]}} ''Conosci la terra dei limoni in fiore, | dove le arance d'oro splendono tra le foglie scure, | dal cielo azzurro spira un mite vento, | quieto sta il mirto e l'alloro è eccelso, | la conosci forse? | Laggiù, laggiù io | andare vorrei con te, o amato mio!'' (da<ref>Da ''Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister'').</ref>
*Dobbiamo dunque pensare all'individuo animale come a un piccolo mondo che esiste in sé, con mezzi propri. Ogni creatura ha una propria ragion d'essere. Tutte le sue parti hanno un effetto e un rapporto diretto l'una con l'altra, rinnovando così il flusso continuo della vita.<ref>Da ''''Scientific Studies'', a cura di Douglas Miller, Suhrkamp, New York, p. 121; citato in Vandana Shiva, ''Vacche sacre e mucche pazze'', traduzione di Giovanna Ricoveri, Derive Approdi, Roma, 2001, p. 84.</ref>
*È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici che ingannare i propri amici. (da<ref>Da ''Letteratura e vita'').</ref>
*{{NDR|A [[Felix Mendelssohn]]}} È un pezzo che non sento più musica ma so che, nel frattempo, tu e gli altri "avete spinto molto avanti l'affare". Io ho ancora molto da imparare da te.<ref>Citato in Giulio Confalonieri, ''Storia della musica'', Edizioni Accademia, Milano, 1975.</ref>
*Fra tutte le scoperte e le opinioni, forse nessuno influenzò lo spirito umano più della dottrina di [[Copernico]].<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 34. ISBN 9788858018347</ref>
*I [[teologia|teologi]] sotto la loro pelliccia di pecora sono dei lupi feroci.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref>
*Io chiamo l'[[architettura]] musica congelata.<ref name=eckermann/><ref>Attribuita anche a [[Peter Schilling]] e [[Arthur Schopenhauer]] (''Il mondo come volontà e come rappresentazione'').</ref>
*Il [[dubbio]] cresce con la [[Conoscenza|conoscenza]]. (da<ref>Da ''Sprüche in Prosa'', 1819).</ref>
*In [[Italia]]! In Italia, ma non quest'anno. È troppo presto; non ho le cognizioni necessarie, mi manca ancora molto. [[Parigi]] sarà la mia scuola, [[Roma]] la mia università. Giacché essa è una vera ''Universitas'' e quando la si è veduta, si è veduto tutto. Perciò non ho fretta d'entrarvi.<ref>Citato in [[Marino Freschi]], ''Goethe: l'insidia della modernità'', p. 45.</ref>
*La freddezza inalterabile, il crudele piacere della vendetta finiscono per muovere il nostro sdegno; tanto che per avere un marito servo, l'insulso scioglimento ci soddisfa poco o punto.<ref>Citato in Gerolamo Bottoni, prefazione a Carlo Goldoni, ''La locandiera'', Carlo Signorelli Editore, Milano, 1934.</ref>
*La [[lascivia]]: il gioco col piacere da godere, il gioco col piacere goduto. (da<ref>Da ''Scritti postumi'').</ref>
*La vera fortuna è la frugalità. (da<ref>Da ''Adler und Taube'').</ref>
*La [[verità]] è scostante, l'[[errore]] attraente, perché la verità ci fa sembrare limitati, e l'errore onnipotenti. Inoltre la verità è scostante perché è frammentaria, incomprensibile, mentre l'errore è coerente e conseguente.<ref>Citato in [[Lev Tolstoj]], ''I diari'', traduzione di Silvio Bernardini, Longanesi, Milano, 1980, p. 234.</ref>
*La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai [[Cambiamento|cambiamenti]]. (da<ref>Da ''Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister'').</ref>
*Lei mi saltò addosso e mi tirò uno [[schiaffo]] tale che mi mi fischiava un orecchio. Io avevo sempre sentito dire che dopo lo schiaffo di una ragazza ci volesse un ruvido bacio, e così le afferrai le orecchie e la baciai a ripetizione. (da<ref>Da ''Poesia e verità'', I, 2).</ref>
*Ogni colpa è punita sulla terra. (da<ref>Da ''Wilhelm Meister'').</ref>
*Per fare ci vuole talento, per beneficiare denaro. (da<ref>Da ''Letteratura e vita'').</ref>
*Per l'uomo di mondo una raccolta di aneddoti e massime è il più gran tesoro, se saprà disseminare i primi nella conversazione inserendoli al punto giusto e ricordarsi delle seconde al momento opportuno.<ref>Citato in ''Raccolta di massime pensieri e verità'', 1972, editrice Arcobaleno, Genova, p. 7.</ref>
*Qual è il miglior governo? Quello che ci insegna a governarci da soli. (da<ref>Da ''Detti sparsi'').</ref>
*Questo fatto mostruoso {{NDR|L'assassinio di [[Johann Joachim Winckelmann]]}} fece immensa impressione, si levò un lamento e un compianto generale, e la sua morte prematura acuì l'interesse che si aveva per il valore della sua vita.<ref>Citato in [[Marino Freschi]], ''Goethe: l'insidia della modernità'', p. 23.</ref>
*{{NDR|Sull'utopia de ''La Scienza della Legislazione'' di [[Gaetano Filangieri]]}} Quando voi farete nuove leggi, noi dobbiamo prenderci la briga di escogitare il modo di trasgredirle.<ref>Citato in [[Elena Croce]], ''La patria napoletana''.</ref>
*Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona subito. (da<ref>Da ''Scritti postumi'').</ref>
*Se i bambini crescessero secondo le indicazioni dei primi mesi, non avremmo niente se non genialità.<ref>Citato in ''Focus'', n. 66, p. 166.</ref>
*Te ne vai leggero se non hai niente; ma la ricchezza è un peso più leggero. (da<ref>Da ''Motti in rima'').</ref>
*Sì, posso dire che solamente a [[Roma]] ho sentito che cosa voglia dire essere un uomo. Non sono mai più ritornato a uno stato d'animo così elevato, né a una tale felicità di sentire. Confrontando il mio stato d'animo di quando ero a Roma, non sono stato, da allora, mai più felice.<ref>Da una conversazione con Eckermann, 9 ottobre 1828; citato in Attilio Brilli, ''Viaggi in corso'', Il mulino, 2004, p. 16.</ref>
SaiSai tu la terra ove i cedri fioriscono? Splendon tra le brune foglie arance d'oro, pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro, umil germoglia il mirto, alto l'alloro...»<ref>Citato in [[Rina La Mesa]], ''Viaggiatori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961; Goethe: "evocazione".</ref>
 
{{Int|Lettere|Citato in [[Giuliano Baioni]], ''Classicismo e rivoluzione'', Guida, 1991. ISBN 8870429334}}
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La rappresentazione andava per le lunghe. La vecchia Barbara andava ogni tanto alla finestra per sentire se dalla piazza del teatro non fosse cominciato il rumorio delle carrozze che partivano. Aspettava infatti con più impazienza del solito la sua bella padrona Mariane, che stasera, nel numero di chiusura dello spettacolo, incantava il pubblico vestita da giovane ufficiale.<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''ìncipit'', Mondadori, 1993}}
 
===''La fidanzata di Corinto''===
Nell'ora mestissima in cui il pianeta della luce abbandona la terra, un giovane Greco partito da Atene si approssimava a Corinto, fidente di abbracciare un cittadino a lui affezionato, e per antica amicizia diletto al suo genitore. — I capi di queste due famiglie avevano un giorno solennemente sacramentato di formare dei crescenti loro figli uno sposo e una sposa.
 
===''Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata''===
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*Johann Wolfgang von Goethe, ''Ifigenia in Tauride'', traduzione di R. Fertonani, Garzanti, 2005.
*Johann Wolfgang von Goethe, ''Il divano occidentale-orientale'', traduzione di Ludovica Koch, Ida Porena e Filippo Galzio, Fabbri Editori, 1997.
*Johann Wolfgang von Goethe, ''La fidanzata di Corinto'', traduzione di [[Francesco Domenico Guerrazzi]], in "[https://www.gutenberg.org/files/47890/47890-h/47890-h.htm Traduzioni]", Le Monnier, 1847.
*Johann Wolfgang von Goethe, ''Le affinità elettive'', traduzione di Ada Vigliani, A. Mondadori.
*Johann Wolfgang von Goethe, ''Le affinità elettive'', traduzione di Henry Furst, Rusconi Editore, 1967.