Maurice Maeterlinck: differenze tra le versioni

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'''Maurice Polydore Marie Bernard Maeterlinck''' (1862 – 1949), poeta, commediografo e saggista belga.
 
*Non appena le enunciamo, stranamente priviamo le cose del loro valore. Crediamo di esserci immersi fino al fondo degli abissi, e quando ritorniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle pallide punte delle nostre dita non assomiglia più al mare da cui proviene. Ci illudiamo di aver scoperto in una caverna tesori meravigliosi, e quando ritorniamo alla luce del giorno non ne riportiamo che pietre false e schegge di vetro; e tuttavia, nell'oscurità il tesoro continua a brillare immutato. (citato<ref>Citato in [[Robert Musil]], ''Il giovane Törless'', traduzione di Andrea Landolfi, NET, introduzione di [[Italo Alighiero Chiusano]], 1991).</ref>
*Nulla giova alla [[felicità]] come sostituire il lavoro alle preoccupazioni. (citato<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', giugno 1973).</ref>
 
==''La vita delle tèrmiti''==
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*Quasi tutti ammettono, non potendo fare altrimenti, che la maggior parte degli [[Istinto|istinti]] hanno origine in un atto ragionato e cosciente; ma perché si ostinano a trasformare in atti automatici tutto quel che segue a questo primo atto? Se ve n'è uno, è probabilissimo che ve ne siano molti: o tutto, o nulla. (p. 134)
*Non mi arresterò di più davanti all'ipotesi del [[Henri Bergson|Bergson]]; secondo lui l'istinto non fa che continuare il lavoro attraverso il quale la vita organizza la natura. Ciò che è una verità evidente o una tautologia, giacché la vita e la natura sono in fondo due nomi di una stessa incognita: ma questa verità troppo evidente, negli sviluppi che dà l'autore di ''Materia e Memoria'' e dell' ''Evoluzione creatrice'', è spesso gradevole. (p. 134-135)
 
==Citazioni su Maurice Maeterlinck==
*Quando l'arte di [[Charles Baudelaire|Carlo Baudelaire]] fu detta, prima ancora che dal [[Max Nordau|Nordau]], oscura ed immorale, una voce potente sorse a difenderla: la voce di [[Victor Hugo|Vittor Hugo]]. Il gran poeta affermò che l'autore dei ''Fleurs du mal'' aveva arricchito il campo delle commozioni artistiche di un ''frisson nouveau''. Indubbiamente altrettanto si può dire di Maurizio Maeterlinck, dei suoi versi e dei suoi drammi. E se i simboli dentro i quali egli ha chiuso il proprio pensiero non sono intelliggibili ai più, se gli ammiratori del poeta vogliono intendere tutta quanta la sua filosofia, eccola per disteso spiegata nel suo nuovo libro: ''La Sagesse et la Destinée''. ([[Federico De Roberto]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
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==Altri progetti==
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