Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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*Uno dei grandi connotati della vita esce dagli oceani e approda alla terraferma: la vita assume una forma più netta e stabile, si riversa come colata di metallo che si raffreddi. Ma conserva sempre la memoria della sua origine, flusso e riflusso permangono nella sua essenza, così come la stessa terra nel suo interno è rimasta fluida.<br>Nell'ascesa dello scarabeo spagnolo dall'umido grembo della terra al sole del Sud si ripete l'impresa rischiosa del primo approdo a terra. Se l'acqua sale dalla fontana, può essere versata e contenuta in recipienti. Ma insieme con la forma cresce il pericolo. Perfezione e morte sono vicine di casa – i frutti maturi cadono a terra. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', pp. 227-228)
*Ogni [[forma]] foggiata è soltanto una testimonianza dell'energia formatrice e soltanto un simbolo di ciò cui essa allude. L'opera d'arte è transeunte, ma attesta qualcosa di immortale. Tutte le [[immagine|immagini]] visibili sono olocausti, sono servizio liturgico nell'ambulacro che conduce a un'immagine invisibile.( (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 230)
*Ognuno è re di Thule, è sovrano agli estremi confini, è principe e mendicante ad un tempo. Se egli sacrifica l'aurea [[coppa]] della vita alla profondità blu come la notte, offre testimonianza della pienezza cui la coppa rinvia e che egli incarna senza poterla comprendere. Così il sorso d'acqua nel deserto e l'abbraccio dell'amata sono soltanto una goccia nell'eterno mare. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 233)
*Il vero [[progresso]] della storia è il fatto che all'uomo non sono sufficienti teorie capaci d'illuminare con luce propria il mondo dei fenomeni. Non gli offrono vie d'uscita. Di tempo in tempo, perciò, egli ha bisogno della «nuova luce» che è sempre la stessa anche se appare diversa. Soltanto al suo chiarore la speranza trova il proprio fondamento. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 237)
*La [[morte]] rimane regina, è sovrana assoluta nella sfera del tempo. Nel mondo terreno, ogni tiranno è beneficiario e vassallo di questo potere. Dove sono determinanti il puro sapere, il numero e la misura, è inevitabile che si estenda la paura, che cresca la minaccia.<br>Se la conoscenza che abbiamo dell'animale si limita al suo ''bios'', potremmo approdare a un'epoca disposta a concedere alla morte un potere ancora maggiore. Terrori ignoti si ergono all'orizzonte. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 238)