Michel Foucault: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+citazioni, ref
+citazioni
Riga 5:
*All'inizio di questo secolo le ricerche psicoanalitiche, linguistiche e poi etnologiche hanno spossessato il soggetto delle leggi del suo piacere, delle forme della sua parola, delle regole della sua azione, dei sistemi dei suoi discorsi mitici.<ref>Da ''Due risposte sull'epistemologia'', traduzione di A. Fontana, Lampugni Nigri, Milano, 1971.</ref>
*Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere.<ref>Da ''Perché studiare il potere: la questione del soggetto'', traduzione di Roberto Cagliero, revisione di Marcella Pogatschnig, in ''Poteri e strategie'', a cura di P. Dalla Vigna, Mimesis Edizioni, 1994.</ref>
*Ho voluto studiare l'arte di governare, vale a dire il modo ragionato di governare al meglio, e allo stesso tempo la riflessione sul miglior modo possibile di governare.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della sociologia'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 273. ISBN 9788858015827</ref>
*Il discorso trasmette e produce potere; lo rafforza ma lo mina anche, lo espone.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della sociologia'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 55. ISBN 9788858015827</ref>
*Il [[potere]], lungi dall'impedire il [[sapere]], lo produce. Se si è potuto costituire un sapere sul corpo, è stato attraverso un insieme di discipline militari e scolastiche. È solo a partire da un potere sul corpo che un sapere fisiologico, organico era possibile.<ref>Da ''Potere-corpo'', in ''Microfisica del potere: interventi politici'', a cura di Alessandro Fontana, Pasquale Pasquino, traduzione di Giovanna Procacci, Einaudi, 1982<sup>4</sup>.</ref>
Line 15 ⟶ 16:
*Mai la [[psicologia]] potrà dire la verità sulla [[follia]], perché è la follia a detenere la verità della psicologia.<ref>Da ''Malattia mentale e psicologia'', traduzione di F. Polidori, Cortina Raffaello, 1997.</ref>
*Nei periodi ellenistico e imperiale, il concetto socratico del «prendersi cura di sé» divenne un tema filosofico comune, universale. La «cura di sé» fu accettata da Epicuro e dai suoi seguaci. dai cinici, dagli stoici come Seneca, Gaio Musonio Rufo, Galeno. i pitagorici si interessarono molto al concetto di una vita ordinata e comunitaria. La cura di sé non costituiva una raccomandazione astratta, ma una attività ampiamente diffusa, una rete di obblighi e servigi resi alla propria anima.<ref>Da ''Tecnologie del sé. Un seminario con Michel Foucault'', a cura di Luther H. Martin, Huck Gutman, Patrick H. Hutton, traduzione di Saverio Marchignoli, Boringhieri, Torino, 1992, p. 23.</ref>
*Non chiediamoci... perché certe persone vogliono dominare... Chiediamoci, invece, come funzionano le cose a livello... dei processi, che assoggettano i nostri corpi, governano i nostri gesti, dettano i nostri comportamenti.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della sociologia'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 275. ISBN 9788858015827</ref>
*Saranno i [[Giornale|giornali]], a riprendere nella loro cronaca quotidiana il grigiore senza epopea dei delitti e delle punizioni. La spartizione è fatta, che il popolo si spogli dell'antico orgoglio dei suoi crimini; i grandi assassini sono divenuti gioco silenzioso dei saggi.<ref>Da ''Sorvegliare e punire''.</ref>
*Secondo me, oggi il movimento omosessuale ha bisogno più di un'arte di vivere che di una scienza o di una conoscenza scientifica (o pseudoscientifica) della sessualità. La sessualità fa parte dei nostri comportamenti. Fa parte della libertà di cui godiamo in questo mondo. La sessualità è qualcosa che creiamo noi stessi – è una nostra creazione, assai più che la scoperta di un aspetto segreto del nostro desiderio.<ref>Da ''Michel Foucault, un'intervista: il sesso, il potere e la politica dell'identità'', in ''Archivio Foucault. Interventi, colloqui, interviste'', a cura di Alessandro Pandolfi, traduzione di Sabina Loriga, Feltrinelli, Milano, 1996, vol. III.</ref>