Maurice Merleau-Ponty: differenze tra le versioni

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'''Maurice Merleau-Ponty''' (1908 – 1961), filosofo francese.
 
*Forse [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] è scandaloso come lo è stato [[Andrè Gide|Gide]]: perché mette il valore dell'uomo nella sua imperfezione. "Non amo l'uomo", diceva Gide, "amo quel che lo divora". La libertà di Sartre divora l'uomo come entità costituita. (da ''Senso e non senso'', Il Saggiatore)
*In una situazione mondiale tesa [...] è artificiale – e artificioso – agire come se i problemi si presentassero ad uno ad uno, e dissolvere in una serie di problemi locali ciò che storicamente è un insieme. Se si vuole la coesistenza, non si può pretendere che il mondo capitalista metta nel conto dei "movimenti sociali" ciò che, di fatto, è anche un'occupazione militare; [...] (citato in ''Merleau Ponty e Le lettere del divorzio'', ''Corriere della sera'', 28 gennaio 1997)
*L'uomo è nel mondo, e solo nel mondo conosce se stesso. (citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 275. ISBN 9788858014165)
*La distinzione tanto frequente di psichico e somatico trova luogo in patologia, ma non può servire alla conoscenza dell'uomo normale, cioè dell'uomo integrato, perché per esso i processi somatici non si svolgono isolatamente ma sono inseriti in un raggio di azione più ampio. (da ''La struttura del comportamento'', Bompiani, Milano 1963, p. 292)
*Forse [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] è scandaloso come lo è stato [[Andrè Gide|Gide]]: perché mette il valore dell'uomo nella sua imperfezione. "Non amo l'uomo", diceva Gide, "amo quel che lo divora". La libertà di Sartre divora l'uomo come entità costituita. (da ''Senso e non senso'', Il Saggiatore)
*Riflettere autenticamente significa darsi a se stesso, non come una soggettività oziosa e recondita, ma come ciò che si identifica con la mia presenza al mondo e agli altri come io la realizzo adesso. Io sono come mi vedo, un campo intersoggettivo, non malgrado il mio corpo e la mia storia, ma perché io sono questo corpo e questa situazione storica per mezzo di essi. (da ''Phénomenologie de la perception'', Gallimard, Paris 1945, p. 515)