Simone de Beauvoir: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 8:
:''[...] as long as the family and the myth of the family and the myth of maternity and the maternal instinct are not destroyed, women will still be oppressed.''<ref>{{en}} Da ''[http://www.unz.org/Pub/SaturdayRev-1975jun14-00012 Sex, society and the female dilemma. A Dialogue between Simone de Beauvior and Betty Friedan]'', 14 giugno 1975, p. 20.</ref>
*Il vuoto del [[cielo]] disarma la [[collera]].<ref name="conti" />
*L'uomo è definito come essere umano e la donna come femmina; ogni volta che si comporta da essere umano si dice che imiti il maschio.<ref>InCitato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 115. ISBN 9788858022900</ref>
*Lui è il Soggetto, l'Assoluto. Lei è l'Altro.<ref name=pol>In AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018. ISBN 9788858019429</ref>
*Ma vi sono [[domanda e risposta|risposte]] che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le [[domanda e risposta|domande]].<ref name="spezzata">Da ''Una donna spezzata''.</ref>
Riga 15:
*Nessuna donna dovrebbe essere autorizzata a rimanere a casa per allevare i suoi figli. La società dovrebbe essere totalmente differente. Le donne non dovrebbero avere quella scelta, precisamente perché se ci fosse una tale scelta troppe donne la farebbero. È un modo di forzare le donne in una certa direzione.
:''No woman should be authorized to stay at home to raise her children. Society should be totally different. Women should not have that choice, precisely because if there is such a choice, too many women will make that one. It is a way of forcing women in a certain direction.''<ref>{{en}} Da ''[http://www.unz.org/Pub/SaturdayRev-1975jun14-00012 Sex, society and the female dilemma. A Dialogue between Simone de Beauvior and Betty Friedan]'', 14 giugno 1975, p. 18.</ref>
*Non mi sono mai sentita inferiore... Ciononostante, "essere donna" relega ognuna di noi a un ruolo secondario.<ref>InCitato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 14. ISBN 9788858022900</ref>
*Non ho mai nutrito l'illusione di trasformare la condizione femminile, essa dipende dall'avvenire del lavoro nel mondo e non cambierà seriamente che a prezzo di uno sconvolgimento della produzione. Per questo ho evitato di chiudermi nel cosiddetto «[[femminismo]]».<ref>Da ''La forza delle cose'', Einaudi, Torino 1966; citato in [[Juliet Mitchell]], ''La condizione della donna'', traduzione di Giovanna Stefancich, Einaudi, Torino, 1972.</ref>
*[...] non si [[cambiamento|trasforma]] la propria vita senza trasformare se stessi.<ref name="spezzata" />