Derby di Torino: differenze tra le versioni

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*Ho perso, vinto, menato: era il derby. Oggi questa partita non la capiscono più come una volta. ([[Giuseppe Furino]])
*Ho sempre ammirato l'eleganza della [[Juventus Football Club|Juventus]] ma nel dopo Boniperti ho iniziato ad amare meno i bianconeri, troppo freddi, adeguati alla cultura del successo a tutti i costi. Poi ho avuto modo di conoscere il cappellano del [[Torino Football Club|Torino]], don Aldo Rabino e moltissimi tifosi granata, gente meravigliosa: il mondo Toro mi ha coinvolto ed ammaliato. Io non sono tifoso di calcio ma amante delle cose belle, e il Toro ha saputo fare tante cose belle. Per me i granata rappresentano la passione viscerale, la Juve l'educazione e l'eleganza. Entrambe le squadre hanno saputo mostrare con calciatori come [[Giampiero Boniperti|Boniperti]], [[Gaetano Scirea|Scirea]], Zaccarelli e Sala una signorilità e una compostezza che ho sempre ammirato negli sportivi. ([[Livio Berruti]])
*Il derby era allora una cosa violenta. [[Carlo Parola|Parola]] odiava [[Valentino Mazzola|Mazzola]]. Si consideravano di due razze. [...] «Era come mettere contro undici cani ed undici gatti». ([[Vladimiro Caminiti]])
*Il derby mi piace, ma vorrei un Torino forte che desse a quella sfida un'importanza di classifica ben al di là della rivalità cittadina. ([[Andrea Agnelli]])
*La Juve era, dentro di me, la "ragione", la consapevolezza di valere, lo "stile" (almeno prima di Calciopoli) nell'evitare gli eccessi, nella ricerca del successo. Il [[Torino Football Club|Toro]], invece, era l'"istinto", il "revanscismo", e cioè la smania costante del riscatto, per qualcuno di insostituibile che il "fato" ti aveva portato via per sempre. E tutte le volte in cui anch'io mi sentivo privato, ingiustamente, di qualcosa, mi coloravo di granata. ([[Carlo Nesti]])