Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 25:
*Quali terribili sofferenze mi è costata – e mi costa tuttora – questa sete di [[credere]], che tanto più fortemente si fa sentire nella mia anima quanto più forti mi appaiono gli argomenti ad essa contrari! Cionostante Iddio mi manda talora degl'istanti in cui mi sento perfettamente sereno; in quegl'istanti io scopro di amare e di essere amato dagli altri, e appunto in quegl'istanti io ho concepito un simbolo della fede, un Credo, in cui tutto per me è chiaro e santo. Questo Credo è molto semplice, e suona così: credete che non c'è nulla di più bello, di più profondo, più simpatico, più ragionevole, più virile e più perfetto di [[Cristo]]; anzi non soltanto non c'è, ma addirittura, con geloso amore, mi dico che non ci può essere. Non solo, ma arrivo a dire che se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità e se fosse ''effettivamente'' vero che la verità non è in Cristo, ebbene io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità.<ref>Dalla lettera a N.D.Fonvizina, 1854, in ''Lettere sulla creatività'', traduzione di Gianlorenzo Pacini, Feltrinelli, 1994, p. 51.</ref>
*[[Fëdor Ivanovič Tjutčev|Tiutcev]] è assai notevole [...] molte delle sue poesie sono eccellenti.<ref name=Dostoevskij2/>
*Tutte le cose e tutto nel mondo è incompiuto, per l'uomo, e nel frattempo il significato di tutte le cose del mondo è racchiuso dellnell'uomo stesso.<ref>Dal quaderno di appunti per il secondo libro dei ''Karamàzov''; citato in Fëdor Dostoevskij, ''I fratelli Karamàzov'', introduzione di Igor Sibaldi, Mondadori, 1994.</ref>
*Vivere senza [[Dio]] è un rompicapo e un tormento. L'uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa. Se l'uomo rifiuta Dio, si inginocchia davanti ad un idolo.<ref>Citato in Francesco Agnoli, ''Perché non possiamo essere atei: Il fallimento dell'ideologia che ha rifiutato Dio'', Piemme, 2009.</ref>