Fascismo: differenze tra le versioni

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*È fuori moda parlare di emergenza antifascista, in questo Paese; non fosse che è il Paese che il fascismo lo ha incubato, partorito e regalato al mondo, e come tale dovrebbe farsi qualche controllo periodico. ([[Michele Serra]])
*È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo. ([[Antonino Zichichi]])
*Esteriormente, per via delle decorazioni e di molti altri aspetti, i dittatori comunisti somigliano ai fascisti. Probabilmente, nella loro psiche e nella loro mentalità è all'opera lo stesso impulso irresistibile all'autoaffermazione e al dominio personale. Ma la differenza va cercata nella maniera con cui quest'impulso viene soddisfatto. Movimenti e capi comunisti sorgono dalle rovine dei vecchie strutture e di sogni primordiali: da essi trae alimento la loro forza, permettendo il ringiovanimento e la trasformazione delle forme.<br>Col comunismo si sono manifestate nuove forme e nuovi imperi: il comunismo lascerà tracce profonde e sopravvivrà ai vari stati comunisti, persino all'Unione Sovietica. Ben diversamente stanno le cose col fascismo. Tralasciando qui le differenze sostanziali tra fascismo italiano e nazionalsocialismo tedesco, mi limito a notare come a tutti i fascismi sia comune il proposito di mutare i rapporti politici ma di conservare intatti quelli sociali. Lo «stile di vita» del fascismo è quello del caos e delle frenesia, lo stile di vita del comunismo è contesto di coercizione e proibizione; il primo ha carattere temporaneo, il secondo duraturo. I dittatori fascisti sono scomparsi con il crollo delle grandi potenze fasciste, Italia e Germania: gli attuali dittatori dell'America Latina, dell'Africa e di altrove, sono semplicemente i capi di apparati militari corrotti, che invano si sforzano di «edificare» un'ideologia e un movimento di massa a difesa dei loro privilegi oligarchici e di forme superate. ([[Milovan Gilas]])
*Forse il fascismo non è mai esistito. ([[Anonimo]])
*Gli iscritti al [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]] a Torino, durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]], dovevano resistere alle torture per 8 ore. {{NDR|I fascisti}} Ti toglievano gli occhi coi cucchiaini, ti strappavano le unghie con le pinze. E tu dovevi stare zitto per 8 ore, poi dopo potevi confessare e fare i nomi dei tuoi compagni, perché la direttiva del Partito consentiva a questi di sapere che in 8 ore dovevano scappare. ([[Marco Rizzo]])