Conoscenza: differenze tra le versioni

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*Certo sono più sapiente io di quest'uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sa nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto, perciò, un tantino di più ne so di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, nemmeno credo di saperlo. ([[Socrate]])
*Che in tutte le cose o minime o, per l'occhio esterno, mutue e imperfettissime ci sia conoscenza, possiamo concluderlo da quanto già detto; giacché, sebbene per difetto di organi o di altre circostanze in alcune cose non vediamo in atto l'intelligenza, e tuttavia in potenza tutto è in tutto, e di conseguenza anche l'intelligenza, la quale concorre con l'anima del mondo e accompagna la divinità stessa che dappertutto è tutta, nella misura dell'effetto che desideriamo osservare nella materia o che provenga dalla materia, concludiamo che una certa partecipazione d'intelligenza, secondo una certa potenza, è in tutte le cose, ma è in atto in alcuni esseri i quali più s'avvicinano a nostra somiglianza, o stanno in somiglianza con noi, o noi a somiglianza con loro, come gli eroi e gli dèi. ([[Giordano Bruno]])
*Chi geme sotto un'oppressione alimenta con sudore e sangue la pianta della conoscenza; per il potente la conoscenza è oggetto di disprezzo o di curiosità o di ornamento, solo la vittima ne ha fame e bisogno. ([[Elémire Zolla]])
*Chi poco sa, vada sempre per la strada maestra. ([[Baltasar Gracián]])
*Come può essere conosciuto Colui dal quale tutto questo è fatto conoscere? (''[[Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad]]'')