Italo Calvino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 12:
*{{NDR|Sull'[[ispirazione]]}} Ci metto molto a iniziare se ho l'idea per un romanzo, trovo ogni scusa possibile per non lavorarci. Una volta iniziato, so essere molto veloce.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 30 marzo 2010</ref>
*Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con [[Benedetto Croce|Croce]], che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all'altra. Mi chieda pure quel che vuol sapere, e Glielo dirò. ''Ma non Le dirò mai la [[verità]]'', di questo può star sicura.<ref>Da una lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964; citato in ''La strada di San Giovanni'', Mondadori, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=yb_rRC1LFH8C&pg=PT8 p. 8].</ref>
*Dietro il milite delle [[fascisti|Brigate nere]] più onesto, più in buonafede, più idealista, c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l'[[Olocausto]]; dietro il [[partigiano]] più ignaro, più ladro, più spietato, c' era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, chè di queste non ce ne sono.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/13/lezione-da-calvino.html A LEZIONE DA CALVINO]'', ''ricerca.repubblica.it''.</ref>
*È difficile associare l'idea della morte – e fino a ieri quella della malattia – alla figura di [[Elio Vittorini|Vittorini]]. Le immagini della negatività esistenziale, fondamentali per tanta parte della letteratura contemporanea, non erano le sue: Elio era sempre alla ricerca di nuove immagini di vita. E sapeva suscitarle negli altri.<ref>Da ''Il Confronto'', II, 10, luglio-settembre 1966</ref>
*Era ora. Da vent'anni la letteratura italiana ha uno scrittore che non assomiglia a nessun altro, inconfondibile in ogni sua frase, un inventore inesauribile e irresistibile nel gioco del linguaggio e delle idee... Manganelli è il più italiano degli scrittori e nello stesso tempo il più isolato nella letteratura italiana.<ref name=centuria>Dall'introduzione a [[Giorgio Manganelli]], ''Centuria'', Adelphi, Milano 1995</ref>