Filippo Carli: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Nell'ultimo quarto del secolo XVIII due borghesie europee lavorarono a porre le fondamenta della storia contemporanea, la borghesia inglese e la borghesia francese, la prima costruendo delle macchine, la seconda ponendo dei principî. Ma se le macchine si possono costruire silenziosamente, nell'ombra delle officine, con il lavoro metodico e tranquillo e la loro introduzione avviene così lenta e graduale da non sovvertire in modo inopinato e tumultuario gli ordinamenti sociali; i principî per non essere sterili devono essere proclamati con la voce di tutto un popolo, e per essere vittoriosi devono poter abbattere quelli che costituirono fino allora i principî dominanti, e per tradursi in realtà vivente, devono sovvertire i quadri istituzionali in cui è contenuta la vivente realtà degli opposti principî. (cap. 1, p. 9)
*L'ottimista è, di sua natura, generoso e liberale; e la borghesia lo fu verso il proletariato. Se il proletariato conoscesse o riconoscesse quello che la borghesia ha fatto per dargli una coscienza, per elevarlo, per organizzarlo anche, certamente intreccerebbe il filo d'oro della sua gratitudine al metallo incandescente del suo odio. Fu la borghesia che diede al proletariato la prima coscienza di sé, quando esso era ancora una massa amorfa e indifferenziata. (cap. 10, pp. 208-209)
*[...] la [[borghesia]] è nella sua essenza la forma stessa che una società assume nei suoi momenti più dinamici; è la forma che la Società italiana assume nell'epoca comunale opponendosi vittoriosamente alla Società statica del feudalesimo, è la forma che la Società moderna assume uscendo con l'impeto delle sue energie creatrici dalle dilacerazioni della Rivoluzione Francese. (cap. 12, p. 268)
*Io ho terminato il libro ''L'equilibrio delle nazioni'' ricordando il monito della sapienza antica, essere la moderazione la suprema saggezza. (cap. 12, p. 268)