Benedetto Croce: differenze tra le versioni

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====Citazioni====
*Lo [[Friedrich Schiller|Schiller]], lette le opere più lodate del Corneille, si meravigliava della rinomanza in cui era salito un autore così povero d'inventiva, magro e seccomnelsecco nel trattamento dei caratteri, freddo negli affetti, stentato e duro nello svolgimento delle azioni, e privo quasi sempre d'inetresseinteresse. (p. 195)
*[[Wilhelm August von Schlegel|Guglielmo Schlegel]] notava in lui, al luogo della poesia, «epigrammi tragici» ed «arie di bravura», pompa e non grandezza; lo sentiva gelido nelle scene d'amore – un amore che di solito non era amore, ma un ben calcolato ''aimer par politique'', secondo la parola dell'eroe Sertorio, – e lo vedeva assai rigirato e machiavellico, e per ciò stesso ingenuo e puerile, nel concepire le cose della politica; e la più parte delle tragedie definiva nient'altro che trattati sulla ragion di stato in forma di dibattiti, con mosse non da poeta ma da giocatore di scacchi. (p. 196)
*L'ideale corneliano è stato riposto dai più recenti interpreti nella volontà per sé stessa, nella «volontà pura», superiore o anteriore al bene o al male, nella energia del volere in quanto tale, prescindendo dai suoi fini particolari. Con ciò si è ben eliminato il falso concetto che lo descriveva, invece, come l'ideale del dovere morale e della lotta trionfale tra il dovere e le passioni; e si è ottenuto l'accordo non solo con la realtà di quelle tragedie, ma anche con quanto il Corneille stesso, teorizzando, diceva nei suoi ''Discours'' circa il personaggio drammatico. (p. 210)