Leggi razziali fasciste: differenze tra le versioni

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Tremaglia
Montanelli e Cervi: la mancata revoca delle leggi razziali dopo il 25 luglio
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*[Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal [[fascismo]]. ([[Gianfranco Fini]])
*{{NDR|Dopo il 25 luglio e la caduta del fascismo}} Ci si dimenticò di revocare la più grossa di tutte le vergogne fasciste, le leggi razziali: oppure si preferì non farlo per non provocare la Germania. L'alleato doveva essere blandito, nelle ore in cui Hitler nella sua «tana del lupo» urlava «tradimento, tradimento». ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
*La folgore delle leggi razziali provocò tra gli ebrei italiani sgomento e, in un primo momento, anche divisioni e recriminazioni. Vi furono ebrei che non capirono immediatamente quanto l'antisemitismo fascista fosse occasionale e strumentale e quanto poco fosse legato ai comportamenti della comunità che ne era colpita. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
*Le leggi razziali del 1938 furono motivo di sgomento per gli ebrei e di indignazione per la stragrande maggioranza degli altri italiani. Ne apparve chiara, immediatamente, la estraneità non soltanto alla storia del paese, ma alla storia stessa del fascismo. Vennero intese come un prodotto di importazione e come il frutto peggiore dell'adeguamento mussoliniano alla «moda» tedesca. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])