Giappone: differenze tra le versioni

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*Dicono che il Giappone sia nato da una spada. Dicono che gli antichi dei hanno immerso una lama di corallo nell'oceano e che, al momento di estrarla, quattro gocce perfette siano cadute in mare e che quelle gocce siano diventate le isole del Giappone. Io dico che il Giappone è stato creato da una manciata di uomini, guerrieri disposti a dare la vita per quella che sembrò ormai una parola dimenticata: onore. (''[[L'ultimo samurai]]'')
*Il Giappone esce dal [[mare]]. Il mare l'ha respinto come una conchiglia di madreperla. Il mare conserva il diritto di distruggerlo e di riprenderselo. ([[Jean Cocteau]])
*L'influenza francese, la più forte tra quelle delle varie province che danno colore alla civiltà d'Europa, è l'unica che non solo ispiri le alte sfere della cultura, il mondo delle arti, delle lettere e della scienza, ma che sia discesa nella vita d'ogni giorno e l'abbia veramente pervasa. Basta far due passi in Ginza, a [[Tokyo]], per vedere nelle insegne delle centinaia di locali ove si può bere birra, sakè o whisky in compagnia di quella moderna versione della ''geisha'' ch'è la ''jokyu-san'', «la signorina mescitrice», quanto sia forte il desiderio di mostrarsi in qualche
modo parigini. Una pariginità che spesso, poi, non sta né in cielo né in terra; ecco per esempio il ''Papirion'' (Le Papillon), il ''Ramuru'' (L'Amour), il ''Toaemuà'' (Toi et moi), il ''Kôkkudoru'' (le Coq d'or), il ''Rameru'' (la Mer), e altri fantastici figli dell'asse ''Nichi-Futsu'' (nippo-francese). Un attento osservatore di cose giapponesi (A. Smoular) dice di meravigliarsi, ogni volta che sente una delle fanciulle di facile virtù che vi mescono, con gesto d'antica cortigiana, un modernissimo (e generalmente pessimo) intruglio, «fare sensati ed intelligenti commenti su [[Matisse]] o su altri pittori francesi». Forse esagera, ma non siamo poi troppo lontani dal vero.<br>La lingua giapponese stessa, oltre ad avere ormai digerito innumerevoli espressioni inglesi, ne ha accolte molte d'origine francese. Per esempio coloro che riflettono nell'aspetto o negli atti il disordine e l'indisciplina del dopoguerra si chiamano ''apurè'' (cioè «après guerre»); ''abekku'' (avec) poi ha infiniti usi, significa amante, amica, amico, ''geisha'', compagna, e viene usato come sostantivo, aggettivo, interiezione. Il linguaggio degli artisti è ricchissimo di vocaboli quali
''atorie'' (atelier), ''amachua'' (amateur), ''moderu'' (modèle), ''ankoru'' (encore), ''dessan''
(dessin) ed altri del genere. ([[Fosco Maraini]])
*Ma no, ragazzo mio. [[Ruth Benedict]] è stata la prima a dire che le inibizioni dei giapponesi nascono dalla vergogna e non dal senso di colpa, cosa difficilissima da capire per un occidentale che dal senso di colpa è governato. ([[Bruce Benderson]])
*Né la nostra età è stata priva d'esempi d'uomini valorosi per vigore di corpo e di mente, ed insieme bevitori d'acqua e mangiatori d'erbe e di frutti. In certe montagne d'Europa sono anco al presente abitanti che vivono di erbe e di latte molto indomiti e fieri, e i Giapponesi ferocissimi nel disprezzare i pericoli e la morte s'astengono dagli animali. ([[Antonio Cocchi]])