Tommaso d'Aquino: differenze tra le versioni

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*{{NDR|In [[Paradiso]]}} Lassù c'è san Tommaso, santo così flemmatico che, se un bue fosse entrato nella sua stanza, avrebbe continuato a studiare; e c'è anche san [[Giovanni Eudes]], che si sentiva bollire d'ira al solo vedere un eretico. C'è [[Francesco di Sales]], il santo delle belle maniere, artista nel parlare e nello scrivere; e c'è il [[Curato D'Ars]], campione dei colpi di disciplina sulla propria schiena e delle patate mangiate colla muffa dopo una settimana dalla cottura. ([[Albino Luciani]])
*La visione teologica di Tommaso d'Aquino è allo stesso tempo contrassegnata da un'ovvia ecclesialità e da una sovrana apertura e libertà: ambedue vanno certamente assieme, ed è cosa tipica della cristianità medioevale. ([[Christoph Schönborn]])
* Nato di nobile famiglia napoletananapolitana, a cinque anni fu messo in educazione presso i Benedettini di Monte Cassino. Volendo poscia consacrarsi a Dio nell'Ordineordine dei Predicatoripredicatori, i congiunti per impedirnelo il chiusero in una prigione; ove tentato gravemente da ribalde persone ad offendere la castità, ne riuscì vincitore dando mano ada un tizzone acceso. Uscito poscia dal carcere e andato a Parigi, studiò teologia sotto il celebre [[Alberto Magno<ref name = "Storia eccles]]. salesiana"([[Giovanni />.Bosco]])
*Per lui {{NDR|[[Duns Scoto]]}}, [[Enrico di Gand]] era più importante di Tommaso d'Aquino; per noi, e in sé, è vero il contrario. ([[Étienne Gilson]])
*Una volta, stando in Napoli, l'immagine di Gesù C. crocifisso gli parlò e disse: «Tommaso, scrivesti bene di me: qual mercede vuoi tu avere?» Rispose: «Non altra che te stesso, o mio Dio.»<br>Sedendo un giorno a mensa con [[Luigi IX di Francia|s. Luigi re di Francia]], e ripassando in mente un punto di teologia, trovatane ad un tratto la soluzione, batté sulla tavola dicendo: «Questo è argomento, che abbatte l'eresia di Manete.» Avvertito dal suo superiore a badare che era in presenza del re, ne dimandò umile perdono; ma quel principe chiamò tosto un segretario, cui ordinò di scrivere i concetti del santo dottore. ([[Giovanni Bosco]])
* Nato di nobile famiglia napoletana, a cinque anni fu messo in educazione presso i Benedettini di Monte Cassino. Volendo poscia consacrarsi a Dio nell'Ordine dei Predicatori, i congiunti per impedirnelo il chiusero in una prigione; ove tentato gravemente da ribalde persone ad offendere la castità, ne riuscì vincitore dando mano ad un tizzone acceso. Uscito poscia dal carcere e andato a Parigi, studiò teologia sotto il celebre Alberto Magno<ref name = "Storia eccles. salesiana" />.
* Una volta, stando in Napoli, l'immagine di Gesù Cristo crocifisso gli parlò e disse: <<Tommaso, scrivesti bene di me: qual mercede vuoi tu avere?>>. Rispose:<<Non altra che Te stesso, o mio Dio>><ref name = "Storia eccles. salesiana" />.
* Sedendo un giorno a mensa con Luigi re di Francia, e ripassando in mente un punto di teologia, trovatane la soluzione, battè sulla tavola dicendo: <<Questo è argomento, che abbatte l'eresia di Manete>>. Avvertito dal suo superiore a badare che era in presenza del re, ne domandò umile perdono; ma quel principe chiamò tosto un segretario, cui ordinò di scrivere i concetti del santo dottore<ref name = "Storia eccles. salesiana">{{cita libro | autore = [[Giovanni Bosco|G. Bosco]] | url = https://archive.org/details/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/page/n287 | titolo = Storia ecclesiastica ad uso della gioventù utile ad ogni grado di persone | editore = Libreria Salesiana Editore | lingua = it | città = Torino | anno = 1904 | pagina = 284 | urlarchivio = http://archive.fo/gMQzK | dataarchivio = 4 Novembre 2018 | urlmorto = no}}, con l'approvazione del card. [[Lorenzo Gastaldi]], arcivescovo di Torino</ref>.
 
==Note==