Cucina napoletana: differenze tra le versioni

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*Lo stile dominante della cucina napoletana è, viceversa, il naturismo. Nella ricerca un po' macchinosa della [[cucina bolognese|mano bolognese]] che elabora, compone, inventa sapori, noi riconosciamo le volute e i cartocci dello stile barocco. La mano napoletana si sforza, invece, di mantenere ben distinti i sapori naturali, per esaltarne la freschezza e la genuinità. ([[Alberto Consiglio]])
*Può darsi che la cucina [[Napoli|napoletana]], come un gastronomo mi disse, sia cucina di città povera; una cucina primordiale, nata dai tre prodotti elementari della terra e delle acque, il grano, gli ortaggi e il pesce; giocata sulle variazioni di tre cibi, la pasta, il pesce e l'antichissima pizza. Molti forestieri non amano la cucina di Napoli perché, condotti da diverse abitudini, non la scoprono mai. Ma, quand'è buona, essa contiene, nel tempo stesso, l'antichità e la natura; porta alla comunione con la natura e con un passato remoto; è semplice e mitologica. ([[Guido Piovene]])
*Questa nostra cucina è povera, è vero, ma è ad un tempo ghiottissima. Essa è semplice ma geniale, ed il rosso fiammante della salsa di pomodoro ne è il suo colore di fondo. ([[Salvatore Gaetani]])
*Se dovessi sottolineare la cucina di Napoli, anzi sintetizzarla con un solo aggerrivo, unico, esclusivo, totale: solare esclamerei. Raggi di sole i serpeggianti vermicelli, raggi di sole i fili fragili della mozzarella (di bufala, non delle {{sic|vaccheplastiche}} lombarde) nel sartù; raggi di sole i tentacoli dei purpietielli 'e scoglie<ref>Polipetti di scoglio.</ref> ravvivati, ce ne fosse bisogno, da aglio e pepacchio (peperoncino). Solare tutta questa cucina: cecenielli e peperoni gravidi, minestre maritate e cianfotta, strangolaprièvete<ref>Strangulaprievete, strangolapreti: gnocchi.</ref> e maruzze. E solare, imitazione del sole, sole fatto piatto per le tue illuminazioni notturne: la [[pizza]]. ([[Luigi Veronelli]])