Indro Montanelli e Roberto Gervaso: differenze tra le versioni

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*Nel «Tributo a Cesare»<ref>Affresco della [[cappella Brancacci]] nella basilica di Santa Maria del Carmine a Firenze.</ref> sono stupendamente compendiate le qualità pittoriche del [[Masaccio]]: la nobiltà del disegno, la maestosità delle figure, l'unità della composizione, la misura prospettica e l'intensità psicologica. Il Vasari definì moderno lo stile di questo artista geniale e solitario, che spianò la via a tutta la pittura toscana successiva. (cap. 21, p. 239)
*A ventisei anni {{NDR|[[Filippo Lippi]]}} lasciò il convento, ma conservò la tonaca, che tuttavia non bastò a salvarlo dalle tentazioni. Era un gagliardo peccatore sempre pronto ad abbandonare colori e pennello per correr dietro a una sottana. Un giorno Cosimo de' Medici gli commissionò un dipinto, ma vedendo che l'artista, distratto dalle donne, non si decideva a porvi mano, lo chiuse a chiave nello studio. La notte successiva il Lippi, in preda a un accesso erotico, fuggì calandosi con le lenzuola dalla finestra per riparare in un bordello. (cap. 21, p. 241)
*[...] fu in nome dell'uno {{NDR|il Papato}} e dell'altro {{NDR|l'Impero}}, cioè giocando l'uno contro l'altro, che gli [[Este]]nsi fin dai primi del Duecento diventarono Signori di Ferrara, e poi la governarono col titolo di Marchesi. (cap. 22, p. 244)
*Fra i grandi protagonisti della storia, [[Cristoforo Colombo|Colombo]] non è dei più coloriti e avvincenti. Le sue delusioni non furono solo il frutto dell'ingratitudine altrui, ma anche della sua grettezza, aridità e avidità. Ma la sua impresa resta tuttavia fra le più grandi e decisive di tutti i tempi. Il 1492, con cui molti autori fanno finire il Medio Evo e cominciare quello moderno, è davvero una data fondamentale. Essa segna lo spostamento del baricentro mondiale dal [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] all'[[Oceano Atlantico|Atlantico]]. (cap. 27, p. 300)