La leggenda del pianista sull'oceano: differenze tra le versioni

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*Aveva la faccia di uno che non scherzava, uno che sapeva benissimo dove stava andando. Era come quando si sedeva al pianoforte e attaccava a suonare: non c'erano dubbi nelle sue mani, era come se i tasti aspettassero quelle note da sempre. Sembrava che inventasse lì per lì, ma da qualche parte, nella sua testa, quelle note erano scritte da sempre. Adesso so che quel giorno, Novecento aveva deciso di sedersi davanti alla tastiera della sua vita, per iniziare a suonare la sua musica più assurda e che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. ('''Max Tooney''')
*Il mare urlava: ''Banda di cornuti, la vita è una cosa immensa, avete capito? Immensa.'' ('''Contadino friulano''')
*La voce. La voce è più che un urlo gigantesco, e ti dice che la vita è una cosa immensa e solo quando glie l'hai sentito dire sai veramente cosa fare per continuare a vivere. Posso rimanere anni qua sopra, ma il mare non mi dirà mai niente. Invece adesso scendo, vivo sulla terra per qualche anno, divento uno normale..come gli altri. Poi un giorno parto, arrivo su una costa qualsiasi, alzo gli occhi, guardo il mare.. e lo ascolterò gridare. ('''Danny BoodmanBoodmann T.D. Lemon Novecento''')
*Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...<br /> La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?<br />Era tutto molto bello, su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.<br /> Non è quello che vidi che mi fermò, Max<br />È quello che non vidi.<br />Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.<br />C'era tutto.<br />Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.<br />Tu pensa a un [[pianoforte]]. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.<br />Questo a me piace. In questo posso vivere.<br />Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.<br /> Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.<br />Cristo, ma le vedevi le strade?<br />Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voialtri laggiù a sceglierne una.<br /> A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.<br /> Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è.<br />Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...<br />Io ci sono nato su questa nave. E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.<br />Io ho imparato a vivere in questo modo.<br /> La Terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.<br /> Non scenderò dalla nave.<br />Al massimo, posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, è come se non fossi mai nato.<br />Sei tu l'eccezione, Max. Solo tu sai che sono qui... e sei una minoranza. Non ti resta che adeguarti.<br />Perdonami amico mio, ma io non scenderò. ('''Danny BoodmanBoodmann T.D. Lemon Novecento''')
*Uno come lui non fa la fine di uno qualsiasi, non è nel suo stile. ('''Max Tooney''')
*{{NDR|Rivolto a Jelly Roll prima di suonare l'Enduring Movement}} Apri bene le orecchie. ('''Novecento''')