Guerra in Afghanistan (1979-1989): differenze tra le versioni

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*C'era un vero sentimento nazionale, patriottico, nei confronti dell'invasore? La rivolta nelle campagne contro il regime, dopo il colpo di Stato del '78, era una reazione all'invadenza del potere centrale, che interferiva più del solito nella vita dei villaggi e delle comunità. Poi, dopo l'invasione, si formò una resistenza di fronte a un nemico comune. Ma già dall'inizio di quella resistenza il Paese si frantumò in mille pezzi. Regioni, comunità, clan si organizzarono separatemene, e dove non c'era un capo carismatico, le divisioni si approfondivano e moltiplicavano. Si aveva spesso l'impressione che i russi fossero considerati più intrusi che invasori. Violavano i villaggi, turbavano gli equilibri regionali. E poi, via via, con la repressione sistematica, alimentarono la resistenza armata.
*Erano arrivati cinquantamila russi, soprattutto con carri armati ed elicotteri, ai quali se ne sarebbero aggiunti molto presto altrettanti. Dopo la prima distratta impressione quella che era apparsa una esotica stazione di sport invernali, risultò un grande accampamento militare. I sovietici erano ovunque, tra le pieghe del paesaggio urbano disegnato a sbalzi: nel giardino del palazzo della televisione, all'interno e davanti ai ministeri, sulla torre di controllo dell'aeroporto, attorno alle caserme dell'esercito afghano disarmato, nel palazzo presidenziale. Gruppi di giovani col colbacco e il mitra a tracolla apparivano all'improvviso nelle sottili strade del centro, e curiosavano tra le botteghe non solo da presepe. Dalle porte socchiuse trapelavano sguardi allarmati dal passaggio di quegli stranieri armati. Nemici o alleati, comunque invasori non graditi.
*La sconfitta sovietica fu attribuita all'aiuto di Dio, ma i missili Stinger forniti dagli Stati Uniti furono decisivi, perché privarono i russi del decisivo appoggio di aerei ed elicotteri. Il ritiro dell'[[Armata rossa]] dall'Afghanistan precedette di poco l'implosione dell'Urss, e questo convinse Al Qaeda di avere provocato il crollo di uno dei grandi imperi della storia. Perché non sconfiggere anche quello americano, di cui erano stati lo strumento contro i russi?
*Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall'altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l'[[Armata Rossa]] proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.
 
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