Nelson Mandela: differenze tra le versioni

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*Ho percorso questo lungo cammino verso la [[libertà]] sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una [[montagna]] ce ne sono sempre altre da scalare. (Quarta di copertina)
*Oltre alla vita, a un fisico robusto, e a un antico legame con la casa reale thembu, l'unica cosa che mio padre mi ha conferito alla nascita è stato un nome: Rolihlahla. In xhosa Rolihlahla significa letteralmente "che tira il ramo di un albero", ma il suo significato colloquiale potrebbe esser reso più felicemente con "attaccabrighe". Non credo che il nome rappresenti il destino di una persona, né che mio padre abbia in qualche modo divinato il mio futuro, ma negli anni a venire amici e parenti ebbero spesso ad ascrivere al mio nome i non pochi scompigli che ho causato o ai quali sono riuscito a scampare. Il nome inglese, o cristiano, più conosciuto mi fu attribuito solo il primo giorno di scuola. (p. 13)
*Gli [[xhosa]] sono un popolo fiero e patrilineo, con una lingua eufonica ed espressiva e una radicata credenza nell'importanza delle leggi, dell'istruzione, della cortesia. La società xhosa era un ordinamento sociale equilibrato e armonioso, nel quale ogni individuo sapeva quale fosse il suo posto. Ogni xhosa appartiene a un clan che fa risalire le sue origini a uno specifico antenato. Io sono un membro del clan Madiba, così chiamato dal nome di un capo thembu che governò nel Transkei nel diciottesimo secolo. A me si rivolgono spesso col nome di Madiba, il mio nome di clan, usandolo in segno di rispetto. (p. 14)
*Tranne pochissime eccezioni, gli africani a quel tempo in Sudafrica non avevano il diritto di possedere privatamente delle terre; erano solo inquilini che pagavano annualmente un affitto allo stato. Nella zona c'erano due piccole scuole elementari, un emporio, e una casca di immersione per ripulire il bestiame dai parassiti e dalle malattie. (pp. 17-18)
*Nella cultura africana i figli e le mogli delle proprie zie e dei propri zii sono considerati fratelli e sorelle, non cugini. Noi non pratichiamo le stesse distinzioni tra parenti in uso tra i bianchi. Non abbiamo fratellastri o sorellastre. La sorella di mia madre è mia madre; il figlio di mio zio è mio fratello; il figlio di mio fratello è mio figlio, o figlia. (p. 18)