Giulio Romano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nota Farnesina
Giulio Romano grande architetto (Corrado Ricci)
Riga 4:
==Citazioni su Giulio Romano==
*Giulio Romano o ''Pippi'', come era più famigliarmente chiamato, dotato di un bell'ingegno, di una indole vivace e geniale, di un fisico piacevole, era assai popolare tra gli artisti di Roma, sua città nativa. [...] Valentissimo disegnatore e dotato di una fantasia vivace ed esuberante, egli riuscì più specialmente nell'affresco, ove occorre sicurezza di matita e rapidità di pennello, e lavorò molto insieme col maestro {{NDR|Raffaello}} al Vaticano ed alla Farnesina<ref>Nella villa Farnesina di Roma fatta costruire dal banchiere senese e mecenate Agostino Chigi (1466 – 1520).</ref>. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Il sovrabbondare delle storie della pittura e della {{sic|scoltura}}, su quelle dell'architettura, è stato, ed è forse ancora, cagione d'ingiustizia sull'apprezzamento del valore d'alcuni artisti. La critica, infatti, s'è più spesso abbandonata a dir male del Vasari come pittore e dell'Ammannati come scultore, che a dir bene dell'uno e dell'altro come architetti. È così avvenuto per Giulio Pippi detto Giulio Romano (1492–1546) che a me veramente sembra un grande architetto, e sino a un certo punto, rispetto a singolari forme compatte, solide, piene d'espressione, che poi piacquero al Vignola e a Michelangelo, e a certi aspetti dello stile rustico, anche un precursore. ([[Corrado Ricci]])
*La sala {{NDR|nel palazzo Te di Mantova}} ove il pittore sfogò maggiormente la sua fantasia bizzarra ed ingegnosa fu quella ''dei Giganti'', ove rappresentò i Titani i quali volendo prendere d'assalto l'Olimpo, vengono respinti e fulminati da Giove.<br>Difatti, in alto, sul trono, siede Giove e scaglia i suoi fulmini contro i giganti che precipitano a basso, mentre che a quello spettacolo terribile tutte le Dee e le ninfe della corte celestiale, guardano spaurite e fuggono chi di qua, chi di là, per mettersi al riparo. E per rendere più orribile quella scena, Giulio ebbe la strana idea di fare costruire la sala con le porte e le finestre fuori piombo, come se davvero i muri stessero per crollare per effetto del terremoto! Non sappiamo a quale uso fosse destinata quella sala – certo per il suo tetro aspetto non doveva invogliare di starvi a lungo – ma essa rimane tuttora quale testimonianza curiosa della fantasia esuberante e si direbbe Michelangiolesca, del grande pittore romano. ([[Evelyn Franceschi Marini]])