Immanuel Kant: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Immanuel Kant: Aggiunto citazione di Schopenhauer su Kant dal saggio "Sulla filosofia delle università", da "Parerga e paralipomena. Tomo I", Adelphi, collana Classici, pagina 239.
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*La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza. ([[Albert Einstein]])
*La lezione di Kant conserva tutta la sua verità: l'imperativo mo­rale o è categorico, e dunque incon­dizionato, o non è. ([[Bruno Forte]])
*Qualunque cosa percepiamo, la percepiamo come situata nel tempo e nello spazio, e riconducendo ogni fenomeno a una causa. Ma secondo Kant queste caratteristiche – tempo, spazio, relazione di causa ed effetto – non appartengono alla realtà in sé: sono un'aggiunta del nostro intelletto. ([[Nigel Warburton]])
*Secondo la dottrina della morale kantiana la regolarità interna della ragione umana produce, da sola e abbandonata a se stessa, l'imperativo categorico quale risposta all'autoinchiesta responsabile. Secondo l'opinione di Kant l'uomo come essere ragionevole non può volere un'azione nella cui essenza abbia scoperto una contraddizione razionale. Io mi pronuncio per l'opinione forse troppo prosaica che bisognava proprio essere un professore fuori della realtà e un così appassionato ammiratore della ragion pura come lo era Kant, per poter credere questo seriamente anche solo per un momento. Anzi, c'è per me qualcosa di commovente nell'opinione troppo alta che il filosofo manifesta per l'[[uomo medio]] se pensa che questo potrebbe venir trattenuto da un'azione qualsiasi verso cui è spinto da inclinazione naturale, solo perché ha riconosciuto in via puramente razionale che nell'essenza dell'azione c'è una contraddizione logica! ([[Konrad Lorenz]])
*Tra i seguaci entusiasti di [[Samuel Auguste Tissot|Tissot]] incontriamo [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e Kant, per i quali chi si [[masturbazione|masturba]] non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. ([[Umberto Galimberti]])